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Ilva, Monti: “Domani decreto legge in CdM”

Al termine del tavolo convocato a Palazzo Chigi con parti sociali, amministratori locali e vertici dell’azienda, il Premier ha assicurato che il decreto per salvare gli impianti dalla chiusura sarà in Consiglio dei Ministri già domani.
A cura di Antonio Palma
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Il decreto legge per salvare l'Ilva di Taranto dalla chiusura completa arriverà domani in Consiglio Dei Ministri, lo ha garantito oggi Mario Monti al termine del tavolo di confronto convocato oggi con parti sociali, amministratori del territorio e rappresentanti dell'azienda a Palazzo Chigi. "Il prossimo passo urgente è un atto del governo e lo strumento giuridico sarà il decreto legge, i tempi sono brevissimi, domani, finalizzeremo l'elaborazione in consiglio dei ministri" ha detto il Premier pur precisando che fino ad ora non vi è alcuna bozza di decreto già pronta. Il caso Ilva per il Governo rappresenta una vera e propria sfida per il futuro e la credibilità dell'Italia, e Monti ha assicurato che l'Esecutivo non si tirerà indietro. "Ieri abbiamo sentito in maniera quasi carnale il dolore della città di Taranto" ha detto il Premier ai presenti e proseguendo "non possiamo permetterci di dare un'immagine dell'Italia dove non sia possibile conciliare la tutela dell'occupazione e il rispetto della magistratura, la tutela dell'ambiente e la produzione dell'acciaio"

Tutelare ambiente e lavoro – Lo scopo del decreto come ha ricordato il Ministro Clini, presente al tavolo, è quello di riuscire a tutelare l'ambiente e il lavoro degli operai dello stabilimento e di tutta la filiera dell'acciaio. Il cardine del decreto continuerà ad essere l'Autorizzazione integrata ambientale che "prevede un programma di interventi che dovrebbe durare poco più di due anni che comporterà investimenti da parte dell'azienda". Il decreto dovrà consentire "il rafforzamento delle garanzie di realizzazione dei principi dell’AIA e la terzietà del meccanismo di controllo" spiegano da Palazzo Chigi da dove si annuncia la costituzione di un apposito Osservatorio sulla salute pubblica insieme ad un “progetto di salute per Taranto” che prevede "il proseguimento dell’attività di sorveglianza epidemiologica soprattutto in età pediatrica".

I tempi son strettissimi – Una cosa Monti però ha voluto chiarire: il governo ha assicurato "non ha alcuna intenzione di entrare in contrasto con la magistratura e farà attenzione alle indicazioni dei magistrati". I tempi sono stretti come hanno ricordato dalla Confindustria e lo stesso presidente dell'Ilva Bruno Ferrante. I rappresentanti dei lavoratori chiedono di dare vita ad "un commissario super partes che sappia far dialogare le istituzioni in conflitto" come ha detto il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, ma anche un impegno diretto dello Stato perché "serve mettere in campo anche una responsabilità pubblica che si assuma la responsabilità per il futuro, al di là di quello che la proprietà farà" come ha detto Susanna Camusso, vedremo domani cosa sarà riuscito a fare il Governo.

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