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Il ministero dell’Interno fa sparire i dati pubblici sull’accoglienza migranti

Gli onorevoli Andrea Maestri e Giuseppe Civati di Possibile denunciano la scomparsa dal sito web del Ministero dell’Interno dei dati relativi al sistema di accoglienza migranti italiano. Raggiunto da Fanpage.it, il deputato Maestri spiega i potenziali pericoli derivanti dalla mancata trasparenza.
A cura di Charlotte Matteini
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Il ministero dell'Interno ha fatto sparire dal Web i dati relativi al sistema d'accoglienza migranti, che fino a poche settimane fa erano comodamente raggiungibili da chiunque attraverso il portale del Dipartimento Libertà Civili e immigrazione. A denunciare la vicenda sono due parlamentari di Possibile, gli onorevoli Andrea Maestri e Giuseppe Civati: "Nello stesso momento in cui Minniti annuncia ispezioni nei centri di accoglienza a causa di problemi di infiltrazione mafiosa, dal sito del Ministero dell’Interno (Dipartimento Libertà civili e immigrazione) spariscono dati fondamentali per la trasparenza del nostro sistema di accoglienza. Siamo impegnati da sempre nel raccogliere dati rispetto ai trend dell’accoglienza attraverso i quali abbiamo monitorato l’esplosione dei centri straordinari di accoglienza, di gestione prefettizia (CAS), sui quali spesso si sono concentrate le attenzioni pubbliche per problemi di pessima gestione e di sovraffollamento, e ora veniamo a scoprire che dal sito del Ministero sono stati rimossi i dati inererenti alla suddivisione tra posti CAS e posti nel Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), sistema che offre senza dubbio maggiori garanzie da tutti i punti di vista, anche quello della legalità. Si tratta di una vera e propria rimozione, fatta attraverso la sostituzione di file sul sito, passati da dodici a nove pagine. In particolare sono stati rimossi i dati riguardanti il trend, a partire dal 2014, del totale del numero dei posti, così come la già citata suddivisione tra CAS e SPRAR: attraverso i nuovi documenti non si riesce neppure a sapere quanti sono i posti totali nel sistema di accoglienza", spiegano Maestri e Civati.

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"Al momento sono raggiungibili dal sito dei file che al loro termine presentano i caratteri ‘_0': è sufficiente eliminare questi caratteri per poter accedere ai file originali, che evidentemente sono diventati irraggiungibili attraverso il sito ma non sono stati posti offline. Un ministro che dichiara di voler fare della legalità e della gestione strutturale delle migrazioni in maniera rigorosa la propria bandiera si sta rendendo responsabile di un’operazione vergognosa, che riduce la trasparenza e le possibilità di informazione da parte dei cittadini: le ispezioni dovrebbero essere prevenute, attraverso politiche rigorose che passano dall’obbligatorietà della gestione SPRAR e la massima trasparenza", proseguono gli onorevoli di Possibile.

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Raggiunto da Fanpage.it, il deputato Andrea Maestri spiega più nel dettaglio la vicenda denunciata stamane: "Noi per ora abbiamo fatto questa rilevazione – grazie a Stefano Catone, un nostro attivista che da tempo si occupa quotidianamente di accoglienza migranti e che si è subito accorto di questa modifica ai documenti – e una pubblica denuncia attraverso il nostro sito. Detto questo, noi sicuramente presenteremo un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Marco Minniti, perché non possiamo non rilevare una discrasia vergognosa tra quello che dice e quello che fa", dichiara Maestri.

Secondo voi perché questi dati sono stati nascosti al pubblico?

"Beh, insomma, notoriamente il sistema dell'accoglienza è caratterizzato da alcune luci e moltissime ombre soprattutto nella gestione delle strutture cosiddette di emergenza, gestite direttamente dalle prefetture e disclocate un po' su tutto il territorio e di cui non si conosce bene il numero di persone ospitate, i cosiddetti Cas (Centri di accoglienza straordinaria ndr). Ed è proprio il concetto di straordinarietà che li colloca un po' extra ordinem e quindi in una sorta di limbo molto opaco dal punto di vista giuridico, tant'è che noi abbiamo anche coniato una specie di slogan per contrastare in tutti i modi ‘le politiche del cas' di questo governo. Lo dissi anche io stesso in Aula, alla presenza del ministro Minniti, quando affrontammo la conversione di legge dei suoi bruttissimi decreti. E quindi è una questione, secondo me, di mancanza di trasparenza voluta, non può che essere volontaria la cosa, se uno scorre le pagine, la quinta pagina su 12 del documento cambia. C'erano le tabelle con il numero di persone ospitate nei Cas, quelle ospitate all'interno del sistema dello Sprar – quello ordinario nonché l'unico modello virtuoso e che funziona, pienamente trasparente – ed è sparita proprio quella tabella lì con i dati aggiornati, e la cosa non può che preoccupare. Ci aspettiamo che il ministero chiarisca questa cosa, certo non potrà raccontarci che si tratta di un errore tecnico, perché è stata chiaramente eliminata, spostata, cancellata, tolta, resa non raggiungibile una tabella che contiene dei dati fondamentali".

Visto che il decreto Minniti impone la costruzione di nuove strutture per l'accoglienza migranti, più piccole e sparse su tutto il territorio nazionale, lei ha notizie riguardo la creazione di questi nuovi centri?

"Credo che non ci saranno nuovi centri di accoglienza e che stia avvenendo in maniera fattuale quello che è già avvenuto a livello nominalistico, cioè si cambia il nome alle strutture ma la sostanza rimane la stessa. Invece di Cie diventano Cpr, ma soprattutto le strutture rimangono quelle, non ci sono risorse nel decreto per costruirne di nuove, dunque l'operazione di maquillage e di propaganda è presto smascherata, si tratta di riconversione di centri già esistenti, spesso luoghi fatiscenti e inadatti ad ospitare persone in condizioni dignitose. Anche perché la volontà politica è chiarissima, si vogliono fornire le strutture in tempi brevissimi e questa volontà è incompatibile con la costruzione di nuovi centri".

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