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Il 2014 non sarà l’anno della ripresa

A lanciare l’allarme, contestando la lettura del ministro Saccomanni è la Confcommercio. Intanto la produzione industriale resta al di sotto dei livelli dello scorso anno.
A cura di Redazione
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"Il 2014 non sarà l'anno della ripresa, anche per effetto di una legge di stabilità che se non verrà corretta in Parlamento, lascerà di fatto irrisolti i problemi strutturali della nostra economia, e soprattutto non avvierà quella stagione di riforme che auspichiamo da tempo". Sono state queste parole, pronunciate dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli (presente alla giornata di mobilitazione nazionale per la legalità) a riaprire le polemiche sul reale stato dell'economia italiana e sulle proiezioni, giudicate avventate, circa la possibilità che il 2014 possa rappresentare un anno di svolta per il sistema produttivo e dei consumi nel nostro Paese. parole che del resto sono la chiosa più esplicativa dello studio realizzato da Confcommercio sul peso dell'illegalità nel settore del commercio e sulle lacune del sistema di prevenzione – repressione messo in piedi dalle istituzioni.

Secondo il dossier, infatti, illegalità e contraffazioni sottraggono al commercio al dettaglio "legale" circa 8,8 miliardi di euro e rischiano di portare alla scomparsa di 43.000 negozi regolari all’anno con una perdita di circa 80mila posti di lavoro. Dati che peraltro sono di molto superiori al Sud e nelle isole e che solo relativamente al settore turistico parlano di circa 5,2 miliardi di euro annui.

Una fotografia impietosa, cui vanno ad aggiungersi anche i dati relativi alla produzione industriale del mese di settembre, resi noti dall'Istat in mattinata. Di fronte ad un raffronto positivo dello 0,2% rispetto ad agosto, vi è la flessione su base annua del 3% e su base trimestrale dell'uno percento. Nello specifico, come riportato dal comunicato ufficiale, su base mensile si registrano avanzamenti solo per quanto riguarda i beni strumentali: diminuiscono i beni di consumo (-1,6%), l’energia (-1,4%) e i beni intermedi (-0,7%)".

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