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Grecia, approvato il secondo pacchetto di riforme. Sì anche di Varoufakis

Il parlamento di Atene nella notte ha detto sì al secondo pacchetto di riforme richieste dai creditori internazionali. Il governo Tsipras ha ridotto, seppur lievemente, anche la ribellione interna a Syriza.
A cura di Susanna Picone
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Il Parlamento greco ha approvato la seconda tranche di riforme richieste dai creditori internazionali per riaprire le trattative sul piano di salvataggio. Nel pacchetto sono comprese le modifiche al codice di procedura civile e l'adozione della direttiva Ue sul risanamento e sulla risoluzione delle crisi degli enti creditizi tesa a proteggere le banche. Il sì del Parlamento di Atene è arrivato nella notte: 230 i voti a favore, 63 i no e 5 gli astenuti. Il governo Tsipras ha incassato così il nuovo successo riducendo, seppur lievemente, anche la ribellione interna al partito Syriza (il premier ha “recuperato” 5 voti). Il nuovo pacchetto di riforme è stato votato anche dall’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, particolarmente critico nei confronti del premier e del governo negli ultimi tempi. Varoufakis ha precisato comunque che si tratta di un appoggio solo per fare guadagnare tempo al governo nella trattativa con i creditori. Il sì del Parlamento greco a queste riforme consentirà di avviare il negoziato con la ex Troika (Ue, Bce e Fmi) e chiudere un accordo sul piano di salvataggio entro la scadenza del 20 agosto, quando Atene dovrà restituire 3,2 miliardi alla Banca Centrale Europea. La decisione del Parlamento è arrivata nel giorno in cui la Bce, come aveva già fatto nei giorni scorsi, ha aumentato la liquidità d'emergenza fornita alla Grecia (Ela) di altri 900 milioni.

Tensione in piazza – Alexis Tsipras, prima del voto, ha ribadito che il compromesso accettato a Bruxelles è stato difficile, ma l'alternativa sarebbe stata la Grexit o il default. Ha spiegato che comunque il piano garantirà aiuti che copriranno totalmente le esigenze greche per i prossimi tre anni e darà il via alla discussione sulla ristrutturazione del debito. Mentre il Parlamento votava è tornata a farsi sentire anche la piazza in Grecia. Il maggiore sindacato del settore pubblico, l'Adedy, è sceso in strada “contro il nuovo piano di salvataggio e per ribaltare l'austerità e difendere la sovranità popolare”. Alcuni manifestanti a volto coperto hanno lanciato bombe carta contro la polizia schierata a difesa del Parlamento.

Istituzioni: “Voto in tempo e soddisfacente” – Commissione Ue, Bce e Fmi hanno effettuato una “rapida valutazione” del voto di stanotte in Grecia e hanno concluso che “le autorità greche hanno attuato legalmente il secondo set di misure concordate con l'Eurosummit in tempo e in modo generalmente soddisfacente”: è quanto fa sapere una portavoce della Commissione Ue che ha aggiunto che stamane “il Parlamento greco ha fatto un altro importante passo verso l'applicazione degli impegni concordati con l'Eurosummit”.

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