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Genova: lo credono gay, 40enne picchiato sul bus e ridotto in fin di vita dal branco

La vittima ritornava a casa con un amico dopo una serata nei locali del centro.
A cura di Antonio Palma
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Terribile episodio di violenza a Genova dove è bastato un semplice e fugace sguardo per scatenare la brutalità del branco nei confronti di un 40enne su un autobus fermo al capolinea di Caricamento. Il ragazzo appena salito sul bus è stato subito aggredito a parole da una donna. "Gay di m…, che c… guardi, il mio fidanzato?" lo ha apostrofato la ragazza che era entrata con un altro gruppo di persone nel mezzo pubblico. Inutile il tentativo dell'uomo di spiegare che era semplicemente sovrappensiero. Era solo un pretesto per far partire il selvaggio assalto del gruppo di sei persone tra cui due donne. La vittima è stata brutalmente aggredita a calci e pugni, hanno infierito sul suo volto, sulle gambe e sulla schiena riducendola in fin di vita. Come racconta il Secolo XIX, l'episodio è avvenuto la notte del 14 luglio quando il 40enne era salito sull'autobus della linea 1 con un amico dopo una serata trascorsa insieme in centro. Erano quasi le cinque e i due si erano seduti tranquillamente sul bus che sarebbe partito di lì a poco. Sul mezzo però è salito il gruppo che cercava la rissa e per entrambi si è messa malissimo.

Dopo le botte i due sono riusciti a scendere dal mezzo e a scappare. Il 40enne, che ha avuto la peggio, ha fatto ritorno a casa raccontando tutto alla compagna e spiegando che li avevano massacrati soltanto perché li credevano omosessuali. L'uomo si è medicato da solo, ma dopo alcuni giorni ha dovuto recarsi in ospedale dove i medici gli hanno diagnosticato un ematoma cerebrale che dopo una settimana lo ha mandato in coma e ridotto in fin di vita. Solo un intervento di neurochirurgia lo ha salvato in extremis e ora il 40enne resta ricoverato all'ospedale Galliera in prognosi riservata. Sul caso è stata aperta un'inchiesta della Procura di Genova per tentato omicidio e le indagini affidate ai carabinieri. Gli inquirenti stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di sicurezza della zona ma per ora i responsabili restano sconosciuti. I militari dell'arma invece hanno denunciato l'autista del bus con l'accusa di favoreggiamento perché non è intervenuto né ha allertato le forze dell'ordine durante il pestaggio.

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