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Figlia e nipote morirono in un incidente. La madre a processo: “Sto già scontando la mia pena”

Monica Lorenzatti era alla guida dell’auto che si schiantò contro un tir lungo l’autostrada del Brennero causando la morte della figlia Gioia Casciani e della nipote Ginevra Barra Bajetto: “Ho iniziato a scontare la mia pena il giorno dell’incidente. Mi sentirò sempre responsabile per la morte di mia figlia e di mia nipote, questa sarà la mia condanna per sempre”.
A cura di Davide Falcioni
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Era il 27 ottobre del 2017 quando  Gioia Casciani e Ginevra Barra Bajetto, pattinatrici di 9 e 17 anni, morirono in seguito a un drammatico incidente stradale lungo l'autostrada del Brennero. Alla guida dell'auto in cui si consumò la tragedia, una Ford Focus che si schiantò contro un tir, c'era Monica Lorenzatti, 51 anni, mamma di Gioia, zia di Ginevra e sorella gemella di Graziella, che a distanza di un anno e mezzo da quel giorno è ancora in coma. Ebbene, per il conducente dell'autoarticolato è stata chiesta l'archiviazione, mentre la donna verrà processata per omicidio stradale plurimo e lesioni stradali gravissime. "Ho iniziato a scontare la mia pena il giorno dell'incidente", ha dichiarato Monica Lorenzatti in un'intervista rilasciata all'ANSA. "Mi sentirò sempre responsabile per la morte di mia figlia e di mia nipote, questa sarà la mia condanna per sempre". E ancora: "Se fossi partita cinque minuti dopo, se solo mi fossi fermata all'area di servizio poco prima o se magari fossi stata in un'altra corsia…- ricorda – Ma con i ‘sé non riporterò indietro mia figlia".

La donna ha deciso di andare a dibattimento, a Trento, con rito ordinario, rifiutando altri percorsi che le avrebbero garantito sconti di pena. "Lo devo a mia figlia – spiega – So che è la strada più rischiosa, ma non pretendo l'assoluzione, cerco la verità. Pretendo che analizzino questa tragedia, che ha distrutto tre famiglie, senza superficialità e con accuratezza perché Gioia e Ginevra se lo meritano. Il dolore più grande che avrei mai potuto provare in vita mia l'ho già provato…".

L'incidente si verificò il 27 ottobre di due anni fa lungo la corsia sud dell'autostrada A22. Secondo la procura la donna, che era al volante di una Ford Focus station wagon, sarebbe l'unica responsabile perché tamponò il camion che viaggiava davanti a lei senza neppure tentare di frenare. La difesa di Monica Lorenzatti, invece, sostiene che non sussistano gli elementi per attribuire responsabilità penali dal momento che il tir frenò bruscamente ed evitarlo lo scontro sarebbe stato impossibile: il camionista, per cui è stata chiesta l'archiviazione, ha sempre sostenuto di aver fermato la corsa del mezzo in seguito a un improvviso malore, passando in pochi istanti da una velocità di 90 chilometri orari ad appena sette. Sarà il processo, che inizierà a settembre, a stabilire la verità giudiziaria sulla tragedia.

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