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Notizie sulla detenzione di Patrick Zaki in Egitto

Zaki, la fidanzata lo incontra in carcere: “Continuamente umiliato, è rassegnato alla prigionia”

La fidanzata di Patrick Zaki ha potuto fargli visita in carcere per sincerarsi delle sue condizioni di salute e di quelle psicologiche. Lo ha aggiornato sull’esito delle vicende giudiziarie che lo vedono coinvolto contro il governo egiziano. L’attivista ha raccontato in quest’occasione di essere stato umiliato prima dell’ultima udienza e di essere ormai rassegnato al carcere nonostante il dolore. In un libro regalato alla fidanzata, Patrick ha scritto alcuni ringraziamenti in italiano.
A cura di Gabriella Mazzeo
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La fidanzata di Patrick Zaki ha potuto fargli visita in carcere per  sincerarsi del suo stato di salute e aggiornarlo sull'esito delle vicende giudiziarie che lo riguardano. La ragazza gli avrebbe chiarito diversi punti dell'ultima sessione che lo ha visto come imputato: sapeva che la sua detenzione era stata rinnovata per altri 45 giorni, ma non sapeva del rifiuto all'appello presentato dai suoi avvocati per cambiare la corte che si occupa del suo processo. La sua vicenda, quindi, tornerà nelle mani dello stesso team di giudici che l'ultima volta non ha permesso ai rappresentati dei Paesi dell'Unione Europea di entrare in aula per seguire il processo.

Alla notizia, sempre secondo quanto raccontato dalla fidanzata di Patrick anche alla pagina "Patrick Libero" che si occupa della vicenda giudiziaria dal giorno dell'arresto, ormai più di un anno fa, Zaki avrebbe detto di essere rassegnato al carcere. Sta cercando di adattarsi all'idea, ma non è facile. In particolare, racconta, non è semplice adattarsi alle umiliazioni e all'impossibilità di tornare ai suoi studi e ai suoi affetti. Quando la fidanzata gli ha raccontato del grande sostegno da parte della comunità internazionale e degli attivisti di tutto il mondo, Patrick avrebbe esternato un sorriso amaro e rassegnato. Ha raccontato di esser stato cacciato dall'aula l'ultima volta che ha dovuto presentarsi in Tribunale per la sua udienza e che, prima di andare via, alcuni agenti gli avrebbero detto che nessuno lo avrebbe fatto nuovamente entrare fino a quando non avrebbe tagliato i capelli. L'umiliazione sarebbe avvenuta davanti ad altri agenti che avrebbero riso con lui. "Continuiamo a sperare che sia presto libero – scrive la pagina pubblica del comitato per Patrick – e che domani ci porti notizie migliori".

Alla fidanzata Patrick ha regalato il libro "Cent'anni di solitudine", con all'interno un messaggio in italiano dedicato a tutti coloro che continuano a seguire costantemente la sua vicenda giudiziaria, nella speranza che con grande impegno possa risolversi nel miglior modo possibile. "Sto resistendo – ha scritto – grazie a tutti per il supporto"

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