Volo di von der Leyen in tilt, come funziona il sistema di interferenze russe sui Gps degli aerei

Il caso dell'aereo su cui viaggiava Ursula Von der Leyen, costretto a restare sospeso nei cieli della Bulgaria per circa un'ora a causa di un'interferenza sul segnali Gps ha acceso i sospetti sulla Russia. Da quando si è riacceso il conflitto con l'Ucraina infatti, si sono moltiplicati i cyber-attacchi e le azioni di sabotaggio contro droni e aerei, che talvolta però hanno finito per disturbare i segnali dei voli di linea in Europa.
Domenica 31 agosto l'aereo con a bordo la presidente della Commissione Ue e diretto in Bulgaria, ha perso il segnale Gps. Un'interferenza ha reso impossibile utilizzare il sistema elettronico di navigazione e rintracciare l'aeroporto di Plovdiv, in cui sarebbe dovuto atterrare. Così il pilota ha deciso di aspettare circa un'ora in alta quota in attesa che il problema rientrasse. Alla fine, si è dovuto ricorrere a mappe cartacee ed effettuare un atterraggio di emergenza.
Le fonti contattate dal Financial Times, che ha raccontato l'accaduto, hanno puntato il dito su Mosca parlando di interferenze russe contro il volo di Von der Leyen. Il Cremlino ha smentito tramite il portavoce Dmitrj Peskov, che ha rimandato le accuse al mittente.
A motivare i sospetti nei confronti di Mosca è la guerra ibrida che quest'ultima porta avanti da quando si è riacceso il conflitto con Kiev. Cyber attacchi, hackeraggi, interferenze contro infrastrutture strategiche, aeroporti e piattaforme sono alcune delle armi non convenzionali adoperate dalla Russia per colpire l'Ucraina. Ma che irrimediabilmente finiscono per avere conseguenze su tutta l'Europa. I Paesi vicini al confine – è il caso della Bulgaria – sono tra i più preoccupati dalle ripercussioni di queste operazioni, che negli ultimi tempi si sono intensificate.
Quali sono gli apparecchi usati da Mosca per oscurare i radar
Per interferire con i sistemi di navigazione degli aerei e delle navi, anche grande distanza, il Cremlino sfrutta una serie di apparecchiature, tra cui antenne da 40 metri e postazioni, mobili o fisse, che in alcuni casi risultano invisibili tramite satellite. Una di queste sorge a Kaliningrad, exclave russa al confine tra Lituania e Polonia che si affaccia sul mar Baltico. I dispositivi vengono gestiti dalle unità militari incaricate delle operazioni di natura ibrida ed elettronica.
Le tecniche: lo spoofing e il jamming
Le interferenze possono essere di tipologie diverse: c'è lo spoofing, che manipola i dati di posizione facendo apparire orari e coordinate diverse da quelle reali (con il rischio di provocare incidenti tra imbarcazioni o aerei); e c'è il jamming, che colpisce il segnale facendolo sparire.
Nel 2024 i casi aumentati del 220% – riporta il Corriere della Sera – e in più di un'occasione hanno causato notevoli problemi al alle comunicazioni radio e al sistema di posizionamento globale di navi e aerei europei, bloccando i radar, specie nell'area del Baltico. In particolare, nelle regioni polacche al confine con l'Ucraina si sono registrati continui attacchi alla rete Gps. A dar prova della crescente preoccupazione per le minacce ibride russe è l'allarme lanciato a giugno da diversi Stati dell'Ue che hanno espresso i loro timori sui rischi legati all'incremento di queste operazioni.