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Uomo confessa di aver falsificato la sua morte per non pagare il mantenimento a ex moglie e figli

Jesse Kipf, 39 anni, si è dichiarato colpevole di frode informatica e furto d’identità: si è finto morto per non pagare il mantenimento ai suoi cari.
A cura di Davide Falcioni
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Un uomo statunitense del Kentucky ha ammesso davanti ai giudici di aver simulato la sua morte per evitare di pagare più di 100mila dollari per il mantenimento di moglie e figli. Jesse Kipf, 39 anni, si è dichiarato colpevole di frode informatica e furto d'identità dopo aver avuto accesso al sistema di registro dei decessi delle Hawaii, essersi finto medico di un altro stato ed aver creato un falso certificato di morte che lo riguardava.

"Ha applicato una firma digitale per conto del medico, fornendo il suo nome, titolo e numero di licenza. Ciò ha permesso all’imputato di essere registrato come deceduto in molti database governativi", hanno affermato i giudici. "L'imputato ha simulato la propria morte per evitare i suoi obblighi di mantenimento dei figli e nei confronti della sua ex moglie" è stato inoltre accertato nel corso del processo, celebrato con rito abbreviato..

Purtroppo per Kipf il suo piano è andato storto ed è stato condannato a risarcire con 116mila dollari la sua ex moglie, oltre a 200mila dollari alle aziende e alle agenzie governative che ha violato. Inoltre, rischia un massimo di sette anni di carcere e fino a 500mila. La sentenza definitiva  è stata fissata provvisoriamente per il 12 aprile.

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