Ucraina, Trump ora dice che “tra due settimane” sapremo se ci sarà la pace: “Se no cambieremo tattica”

"Lo sapremo tra circa, direi entro due settimane, sapremo" se ci sarà un accordo tra Russia e Ucraina o meno. A dare questa scadenza è stato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, intervistato dal conduttore radiofonico Todd Starnes. "Dopodiché, forse dovremo cambiare tattica, ma vedremo, lo sapremo abbastanza presto", ha detto.
Pochi giorni fa, dopo gli incontri con il presidente russo Vladimir Putin e con il leader ucraino Volodymyr Zelensky, lo stesso Trump aveva parlato con un certo ottimismo della guerra, facendo intendere che un incontro bilaterale tra i due sarebbe stato imminente e che poco dopo l'accordo sarebbe arrivato. Ma da allora non ci sono stati passi avanti, e anzi, diverse dichiarazioni e azioni russe sono sembrate andare nella direzione opposta.
Il bilaterale Putin-Zelensky si allontana, la Russia attacca
L'impressione che avevano dato i diplomatici americani, parlando del vertice con la Russia, era che Mosca si fosse dimostrata disponibile a fare delle concessioni. Ma negli ultimi giorni il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha ribadito che i russi non intendono accettare nessun tipo di presenza militare di Paesi stranieri in Ucraina – a meno che la Cina e la stessa Russia non siano coinvolte.
Il piano per garantire la sicurezza dell'Ucraina dopo un eventuale accordo di pace è uno dei punti cruciali su cui si discute. Trump ha anticipato che l'idea sarebbe di un meccanismo simile all'Articolo 5 del trattato della Nato, per cui in caso di invasione del territorio ucraino si attiverebbero diversi Paesi europei e gli stessi Usa (se poi davvero Francia e Regno Unito, tra gli altri, sarebbero pronti a entrare in guerra direttamente resta da vedere). Ma le parole di Lavrov hanno messo in dubbio che Mosca sia disposta ad accettare una situazione simile.
Nel frattempo, le operazioni militari sono continuate. Tra mercoledì e giovedì la Russia ha effettuato l'attacco missilistico più ampio e duro delle ultime settimane. È stato colpito anche lo stabilimento di un'azienda statunitense che produce elettrodomestici – in quello che molti hanno considerato una provocazione politica, che allontana ancora le trattative per la pace.
Trump: "L'Ucraina ha potuto solo difendersi e non attaccare, impossibile vincere una guerra così"
La prospettiva di un incontro bilaterale, che stando alle parole di Trump sembrava poter avvenire già entro la fine di agosto, si è decisamente raffreddata. E ieri il presidente degli Stati Uniti ha lanciato una sorta di minaccia velata alla Russia, sui social.
"È molto difficile, se non impossibile, vincere una guerra senza attaccare il Paese invasore. È come una grande squadra sportiva che ha una difesa fantastica, ma non può attaccare. Non c'è possibilità di vincere!", ha scritto il leader degli Usa su Truth. Subito dopo ha chiarito di cosa stesse parlando: "È così con Ucraina e Russia. Il corrotto e gravemente incompetente Joe Biden non ha permesso all'Ucraina di rispondere agli attacchi, solo di difendersi. Come è andata a finire?". Per poi aggiungere: "Ci aspettano tempi interessanti!".
Il riferimento è alla decisione di non sostenere gli attacchi ucraini sul territorio russo con materiale bellico statunitense. È stata per mesi la linea degli Stati Uniti (e anche dell'Italia): le armi potevano essere usate solamente per scopo di difesa, e non per colpire obiettivi che si trovassero in Russia. Gli Usa avevano cambiato approccio a novembre 2024, portando a una dura reazione da parte di Mosca.
All'epoca, Trump era stato critico della decisione di permettere gli attacchi sul territorio russo: "Non concordo assolutamente con il mandare missili centinaia di miglia dentro la Russia. Perché lo stiamo facendo? Stiamo solo causando un'escalation di questa guerra e peggiorando le cose. È un grosso errore, un grosso errore", aveva detto a Time a dicembre. Oggi sembra aver cambiato idea completamente. E ha lanciato un messaggio che è sembrato una minaccia, appunto, di un rinnovato sostegno agli attacchi ucraini.