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Turchia, naufraga barcone di migranti: tra le vittime anche 7 bambini

Almeno 14 persone hanno perso la vita stanotte nel naufragio di un barcone carico di profughi al largo della costa turca di Ayvacik, nella provincia di Cannakale sul mar Egeo.
A cura di Biagio Chiariello
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Un nuovo naufragio al largo delle coste delle Turchia, dove un'imbarcazione con a bordo un numero imprecisato di rifugiati che cercavano di raggiungere la Grecia è affondata.  Lo riporta l'agenzia ufficiale turca Anadolu, che cita la Guardia Costiera, secondo la quale si contano 14 vittime, tra cui anche sette bambini. Nel dare la notizia, i media turchi hanno precisato che altre 25 persone sarebbero state salvate dalla guardia costiera. La barca sarebbe affondata al largo di Ayvacik, nella provincia di Canakkale, sul Mar Egeo, mentre tentava di raggiungere l'isola greca di Lesbo.  Durante la traversata, sarebbe stata travolta da una tempesta ed è naufragata. Nonostante il natante abbia cominciato fin da subito a imbarcare acqua, i migranti hanno scelto comunque di continuare il viaggio, nella speranza di raggiungere nel più breve tempo possibile le coste greche, ha spiegato il governatore della provincia turca di Canakkale, Hamza Erkal. Purtroppo non è stato così.

Oggi a Malta governi europei e africani hanno in programma un vertice per affrontare l'emergenza rifugiati. L'Italia sarà rappresentata dal presidente del Consiglio Matteo Renzi.  "Sul tema delle migrazioni che attraversano il nostro continente non basta più commuoversi, occorre muoversi", ha scritto il presidente del Consiglio, in una lettera ad ‘Avvenire' nel giorno in cui inizia il summit tra i capi di Stato e di Governo, che ha come "obiettivo" quello di "mettere l'Africa al centro dell'azione europea".  Il vertice, sottolinea Renzi, "è la nostra grande occasione per ritagliarsi e ritrovare il proprio ruolo nel Mediterraneo. Ma anche per l'Europa, per ritrovare l'anima persa sotto pile di polverose scartoffie burocratiche. Ritrovare noi stessi, riscoprire chi siamo".  “Lavoreremo per favorire lo sviluppo – continua il premier – migliorando la collaborazione tra Paesi europei e africani nella prevenzione e contrasto dell'immigrazione illegale, nella lotta alla tratta di esseri umani".

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