Trump: “Nessun invio di missili Tomahawk all’Ucraina”. A Kiev arrivano i Patriot dalla Germania

No ai missili da crociera a lungo raggio Tomahawk all'Ucraina: la conferma è arrivata ieri dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se aveva intenzione di fornire a Kiev i sofisticati sistemi d'arma: "No, non proprio… le cose possono cambiare, ma al momento no", ha detto il capo della Casa Bianca.
Le parole di Trump arrivano dopo alcune indiscrezioni secondo cui il Pentagono avrebbe segnalato di disporre di una scorta sufficiente di Tomahawk, nel caso Washingto decidesse di autorizzarne il trasferimento. Il missile, capace di colpire obiettivi a una distanza compresa tra 1.600 e 2.500 chilometri, rappresenterebbe secondo Mosca una "nuova fase qualitativamente diversa dell’escalation", come ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin. Secondo numerosi analisti militari, la fornitura di tali armi consentirebbe all’Ucraina di colpire obiettivi militari in profondità nel territorio russo, aumentando la pressione su Putin e rafforzando la posizione di Kiev in eventuali negoziati di pace.
Interrogato su quale potrebbe essere la "goccia che fa traboccare il vaso" per convincerlo che il leader del Cremlino non intende porre fine alla guerra, Trump ha risposto: "Non c’è una goccia finale. A volte bisogna lasciar combattere, è stata una guerra difficile per Putin, ha perso molti soldati, forse molti milioni. È stata dura per l’Ucraina, dura per entrambi. A volte bisogna lasciare che si combatta fino in fondo".
Sul tema dei beni russi congelati, il presidente statunitense ha poi precisato: "Europa e Russia stanno avendo delle discussioni, io non sono coinvolto in quelle discussioni". Attualmente, circa 300 miliardi di dollari di riserve della banca centrale russa restano bloccati a livello globale, di cui circa due terzi – circa 185 miliardi di euro – custoditi dall’istituto belga Euroclear.
Mentre da Washington arrivano segnali di cautela, a Kiev il presidente Volodymyr Zelensky ha annunciato un importante passo avanti nella difesa del Paese. "Abbiamo rafforzato la componente Patriot della nostra difesa aerea ucraina. Ringrazio la Germania e il Cancelliere federale Friedrich Merz per questo passo congiunto volto a proteggere vite umane dal terrore russo. Da tempo stavamo preparando questo rafforzamento della nostra difesa aerea e ora gli accordi raggiunti sono stati attuati. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questo sforzo!", ha scritto Zelensky su X, annunciando l’arrivo dei nuovi sistemi missilistici dalla Germania.
Il presidente ucraino ha aggiunto: "Gli attacchi aerei russi sono la principale posta in gioco di Putin in questa guerra: attraverso il terrore cerca di compensare la sua incapacità di raggiungere i suoi folli obiettivi sul campo. Pertanto, ogni rafforzamento della nostra difesa aerea ci avvicina letteralmente alla fine della guerra che tutti noi attendiamo. Meno risultati otterrà la Russia, maggiore sarà la sua motivazione a porre fine alla guerra".
E ancora: "Insieme ai nostri partner, continuiamo a lavorare alla costruzione di un sistema di difesa aerea affidabile. Le nostre capacità saranno in grado di garantire la sicurezza non solo dell’Ucraina, ma anche dei nostri partner, quando necessario. La nostra sicurezza è indivisibile, il che significa che la nostra difesa aerea deve proteggere tutti noi. Sono in corso colloqui su ulteriori misure congiunte per rafforzare la difesa aerea, sia a livello governativo che direttamente con i produttori dei sistemi necessari. Seguiranno ulteriori risultati. Gloria all’Ucraina!".