Trump dice che i colloqui tra Mosca e Kiev proseguono, Putin: “Tutta la Russia sostiene offensiva in Ucraina”

Un'altra inversione a U sulla guerra in Ucraina. Dopo aver minacciato più volte nelle scorse settimane il disimpegno americano in Ucraina, e dopo diversi cambi di direzione, Trump ieri ha pubblicato un messaggio sul suo social Truth: "I colloqui con Russia e Ucraina proseguono. Gli Stati Uniti chiedono, idealmente, un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni. Si spera che una tregua accettabile ed entrambi i Paesi sia rispettata e, se non lo sarà, gli Stati Uniti e i loro partner imporranno ulteriori sanzioni".
Nel post pubblicato sulla sua piattaforma, il presidente Usa ha dunque chiesto una tregua di 30 giorni senza condizioni. "Rimango impegnato a garantire la pace tra Russia e Ucraina, insieme all'Europa, e una pace duratura ci sarà", ha scritto.
Il messaggio di Trump arriva alla vigilia della grande parata per il Giorno della Vittoria della Seconda Guerra Mondiale a Mosca, che secondo quanto ha detto il presidente Vladimir Putin, per i russi è la festa più importante, dal forte valore simbolico: "Preserviamo fedelmente la memoria di questi eventi storici e trionfali e, come eredi dei vincitori, celebriamo la festa del 9 maggio come nostra, come la festa più importante per il Paese, per tutto il popolo, per ogni famiglia, per ognuno di noi", ha detto Putin nel suo discorso nella Piazza Rossa. Alla cerimonia, tra i leader nazionali presenti si sono il presidente cinese Xi Jinping, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e il premier slovacco Robert Fico.
A poche ore dall'inizio delle grande celebrazioni a Mosca, il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha criticato duramente le richieste avanzate da Mosca nell'ambito dei negoziati per la pace con Kiev. In un'intervista a Fox News, Vance ha dichiarato che la Russia "sta chiedendo più di quanto sia ragionevole offrire" e ha accusato il Cremlino di voler ottenere territori che "non ha nemmeno ancora conquistato".
"Sapevamo che la Russia avrebbe chiesto troppo, perché la sua percezione della guerra si basa sull'idea di stare vincendo. Ma non può pretendere territori che non controlla. E questo è esattamente ciò che hanno incluso nella loro proposta iniziale di pace", ha affermato Vance, confermando le indiscrezioni secondo cui Mosca chiede il ritiro ucraino dalle parti che non controlla nelle quattro regioni ucraine dichiarate annesse alla Federazione Russa. Il vicepresidente ha tuttavia valutato come "un progresso" il fatto che entrambe le parti siano impegnate nel presentare piani di pace concreti. "Il solo fatto che Russia e Ucraina stiano discutendo piani specifici è già qualcosa. Ma se ci accorgeremo che i russi non stanno trattando con buona fede, ce ne andremo", ha avvisato, rilanciando la minaccia dell'amministrazione Trump di lasciare il negoziato, non ancora realmente iniziato in modo diretto tra Russia e Ucraina.
Ieri intanto c'è stato un contatto telefonico tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo che il parlamento ucraino ha ratificato l'accordo con gli Usa sullo sfruttamento delle risorse naturali dell'Ucraina. Al presidente americano, Zelensky ha "confermato che l'Ucraina è pronta a negoziare in qualsiasi formato. Ma per questo, la Russia deve dimostrare la serietà delle sue intenzioni di porre fine alla guerra, a partire da un cessate il fuoco completo e incondizionato", ha detto ai giornalisti il portavoce presidenziale ucraino Sergei Nykyforov.
Durante la conversazione, Trump avrebbe espresso sostegno all’idea del cessate il fuoco e confermato il proprio interesse a contribuire concretamente alla fine della guerra. "Abbiamo concordato ulteriori contatti", ha aggiunto Zelensky, lasciando intendere un possibile iter diplomatico in evoluzione. E se Kiev ha ribadito che attende azioni concrete da parte della Russia prima di avviare qualsiasi dialogo, da Mosca, un portavoce del Cremlino ha accusato l'Ucraina di non essere realmente disposta a intavolare una trattativa.
Putin nel Giorno della Vittoria a Mosca
Tutta la Russia sostiene i partecipanti all'operazione militare speciale in Ucraina ed è orgogliosa della loro forza d'animo. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante il suo intervento alla Parata della vittoria in corso nella Piazza Rossa a Mosca. "L'intero Paese, la società e il popolo sostengono i partecipanti all'operazione militare speciale. Siamo orgogliosi del loro coraggio e della loro determinazione, di quella forza d'animo che ci ha sempre portato solo la vittoria", ha detto Putin. "La verità e la giustizia sono dalla nostra parte", ha aggiunto il presidente russo.