Tribù amazzonica denuncia il New York Times: “Diffamati e descritti come dipendenti dal porno”

Una tribù indigena della Foresta Amazzonica, i Marubo, ha avviato una causa legale contro il New York Times per diffamazione, sostenendo che un articolo sulla loro recente connessione a internet ad alta velocità li abbia ingiustamente etichettati come dipendenti dalla pornografia. I Marubo sono un popolo indigeno dell'Amazzonia brasiliana, che vive principalmente nello stato dell'Amazonas, vicino al fiume Javari. Sono noti per la loro cultura tradizionale, basata sulla caccia, pesca e raccolta, e per le loro pratiche spirituali e rituali legate alla natura.
Il quotidiano statunitense è accusato di aver descritto la comunità come "incapace di gestire una semplice esposizione alla rete" e di aver rilanciato accuse secondo cui i giovani della tribù sarebbero "ossessionati dalla pornografia". Nella causa sono coinvolti anche TMZ e Yahoo, citati per aver diffuso notizie che, secondo i Marubo, "deridono i giovani e falsano le loro tradizioni".
La vicenda nasce dall’accesso, nove mesi fa, alla connessione satellitare Starlink, il servizio internet lanciato da SpaceX di Elon Musk. Nel suo articolo, il New York Times segnalava che la tribù stava affrontando "le stesse sfide che da anni colpiscono le famiglie americane", tra cui adolescenti "incollati ai telefoni, videogiochi violenti" e "minori che guardano pornografia".
Un leader della comunità, critico verso la rete, avrebbe espresso preoccupazione per "comportamenti sessuali più aggressivi" da parte dei giovani. Tuttavia, l’articolo riconosceva anche i benefici portati da internet, come la possibilità di segnalare problemi di salute o danni ambientali e mantenere contatti con familiari lontani.

La denuncia sostiene che alcuni media abbiano esagerato il contenuto del pezzo, in particolare TMZ, che ha titolato facendo riferimento alla dipendenza da pornografia, scatenando una "tempesta mediatica globale". In risposta alle reazioni, il New York Times ha pubblicato una rettifica, sottolineando che la tribù non è mai stata descritta come "dipendente da pornografia".
I querelanti, tra cui il leader Marubo Enoque Marubo e l’attivista brasiliana Flora Dutra, che ha contribuito a distribuire 20 antenne Starlink alla comunità, chiedono un risarcimento di almeno 180 milioni di dollari per "umiliazioni, molestie e danni irreparabili alla loro reputazione e sicurezza".
Un portavoce del New York Times ha dichiarato: "L’articolo offre una lettura equilibrata e sensibile sulle sfide e opportunità dell’introduzione di nuove tecnologie in una comunità indigena remota. Difenderemo con vigore la nostra posizione in tribunale".