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Sub sopravvive all’attacco di un alligatore: “Avevo solo due scelte: perdere il braccio o morire”

L’americano Will Georgitis lo scorso 15 aprile è miracolosamente riuscito a sopravvivere all’attacco di un alligatore durante un’immersione nel Sud Carolina.
A cura di Davide Falcioni
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Scampato miracolosamente all'attacco di un alligatore. È l'incredibile storia raccontata all'Associated Press da Will Georgitis, un uomo statunitense che lo scorso 15 aprile aveva deciso di praticare la sua più grande passioni, quella delle immersioni alla ricerca di fossili: il sommozzatore si era tuffato nei pressi della foce del fiume Cooper, nella Carolina del Sud, quando ha visto avvicinarsi un grosso alligatore: "Si è diretto verso di me e mi ha azzannato al braccio. Ho cercato di divincolarmi ma non ci sono riuscito e sono stato trascinato sul fondale".

Georgitis non si è dato per vinto: in quella che era diventata ormai una lotta estrema per la sua sopravvivenza ha afferrato un punteruolo, che aveva in una tasca della muta, ed ha tentato di colpire l'animale, il quale però ha avuto la meglio. "Credevo che sarei morto in quel momento", ha detto Georgitis, spiegando aver continuato ad infilzare il punteruolo nella bocca dell'alligatore mentre l'ossigeno nella sua bombola stava lentamente finendo.

In preda alla disperazione, l'uomo ha deciso che avrebbe provato a liberarsi mettendo i piedi sul corpo dell'alligatore e spingendo con forza fino a strappargli il braccio dalle fauci. "Ho messo i piedi contro di lui e mi sono lanciato più forte che potevo. Avevo solo due scelte: perdere il braccio o rassegnarmi a morire", ha raccontato. I denti dell'alligatore hanno raschiato il braccio di Georgitis, consentendo al subacqueo di liberarsi e nuotare fino alle superficie, dove un amico lo stava aspettando con una barca.

Georgitis ha riportato una frattura al braccio destro ed è stato sottoposto a un intervento chirurgico in cui gli è stata installata una placca metallica con nove viti. Potrebbe anche aver bisogno di ulteriori operazioni e dovrà affrontare circa sei mesi di riabilitazione: ma è scampato alla morte, ed è sicuramente questa la cosa più importante.

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