Siria, l’Isis lapida due uomini per omosessualità

Due ragazzi di 18 e 20 anni sono stati lapidati con l'accusa di aver avuto rapporti omosessuali: è l'ennesimo crimine dei miliziani dello Stato Islamico e a denunciarlo è l'Ong Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus), che ha citato testimoni locali. La condanna a morte è stata eseguita in Siria e sarebbe la prima volta che l'Isis arriva a tanto nei confronti dei gay. I nomi dei condannati non sono stati resi noti: al momento si sa soltanto che entrambi sono stati giustiziati a a Mayadin, nella provincia orientale di Deyr az Zor, in due occasioni separate. I miliziani avrebbero trovato nel telefono cellulare del 20enne immagini di atti osceni con un uomo. Stessa accusa rivolta al 18enne. Finora i fondamentalisti islamici avevano lapidato decine di donne accusate di adulterio, in particolar modo nella provincia di Raqqa, nel nord della Siria. Per adulterio recentemente erano stati lapidati anche due uomini.
Si allunga così la lista di orrendi crimini dello Stato Islamico. Recentemente la Commissione d'Inchiesta delle Nazioni Unite sulla Siria ha accusato l'Isis di aver commesso crimini di guerra e crimini contro l'umanità, chiedendo che i suoi funzionari di alto rango vengano processati davanti alla Corte Penale Internazionale. Tra i crimini contestati ci sono esecuzioni sommarie anche tramite lapidazioni in piazza, ma anche soprusi contri cristiani, curdi e musulmani sciiti. Inoltre centinaia di donne e bambini sono stati ridotti in schiavitù. Secondo l’Ondus, sono state almeno 300 le donne irachene portate in Siria, con molte di loro vendute come `mogli´ per mille dollari l’una a miliziani dello Stato islamico.