Siria, il Governo francese: “Abbiamo le prove, usato gas sarin”

Poche ore dopo l'intervista rilasciata da Assad a Le Figaro, nella quale il presidente siriano accusa la Francia di non avere le prove dell'utilizzo delle armi chimiche in un attacco del 21 agosto, il primo ministro transalpino Jean-Marc Ayrault ha presentato al parlamento i documenti segreti che proverebbero l'utilizzo di armi vietate da parte del regime di Damasco. Le carte sarebbero state ottenute da varie agenzie di intelligence, tra le quali la DGSE (Direzione Generale per la Sicurezza Estera) e il DRM (Direzione dei Servizi Segreti Militari).
Secondo i documenti pubblicati (in calce all'articolo) Bashar al-Assad sarebbe in possesso di una grande quantità di agenti tossici, in particolare di centinaia di tonnellate di iprite (gas mostarda), decine di tonnellate di gas VX e una versione altamente letale del sarin per centinaia di tonnellate. A onor del vero Assad non ha negato ieri il possesso di questi agenti chimici, bensì il loro utilizzo il 21 agosto nell'attacco che Francia e Usa utilizzano per giustificare un intervento armato in Siria.
I documenti dei servizi segreti forniscono anche informazioni dettagliate riguardo i vettori in possesso del regime per diffondere le sostanze chimiche: missili Scud C, Scud B e M600, che possono coprire rispettivamente distanze di 500, 300 e 250 chilometri e trasportare gli agenti tossici. Inoltre ci sono anche razzi a corto raggio d'artiglieria. Secondo i servizi segreti francesi il programma di armamenti sarebbe interamente sviluppato dal Cers, il centro studi siriano alle dipendenze del governo Assad.
Per finire i documenti declassificati ieri e presentati al parlamento francese insistono sulla responsabilità diretta del regime di Damasco nell'utilizzo di agenti chimici. Si citano in particolare due episodi: il 29 aprile a Saraqeb, quando la popolazione venne bersagliata da munizioni contenenti agenti tossici sparate da elicotteri scesi a bassa quota. Un attacco, secondo l'intelligence francese, atto a terrorizzare la popolazione. Il secondo episodio è quello del 21 agosto, quando gli agenti chimici sarebbero stati lanciati in quartieri detenuti dagli insorti nella periferia di Damasco con l'obiettivo di riconquistare quelle aree strategiche. A dimostrazione di ciò ci sarebbero immagini satellitari: i missili sarebbero stati lanciati da una zona controllata dai lealisti verso una controllata dai ribelli. Tuttavia ieri Assad si è difeso affermando che si tratterebbe di una tesi illogica, visto che tra i feriti dell'attacco ci sarebbero anche militari dell'esercito governativo.