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Siria: a Ginevra 2 salta l’accordo per evacuare Homs da donne e bambini

L’accordo è stato raggiunto ieri ma è saltato oggi a causa delle profonde divergenze tra lealisti del regime e ribelli.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE: L'accordo per far evacuare dalla città di Homs donne e bambini è saltato dopo appena 24 ore. I colloqui tra delegati del regime e opposizione sono infatti arrivati a un punto morto quando, stamattina, è stato presentato un documento nel quale i ribelli vengono bollati come "terroristi" e la transizione ad Assad esclusa categoricamente. A queste condizioni, secondo l'opposizione nessun dialogo è possibile. "I colloqui non sono stati costruttivi oggi a causa dell'atteggiamento del regime che ha voluto deviare la discussione, che avrebbe dovuto portare all'applicazione di Ginevra 1", ha detto Rima Fleihan, membro della delegazione dell'opposizioe siriana.  La delegazione del governo non ha tardato a replicare, ribadendo con fermezza la necessità di una "dichiarazione dei principi di base" che escludesse "formule imposte dall'esterno".

Donne e bambini via da Homs: è questo il primo risultato della conferenza di pace sulla Siria Ginevra 2, nei giorni scorsi in gravi difficoltà viste le intenzioni di oppositori e governativi di non sedere allo stesso tavolo della trattativa. Homs è una delle roccaforti ribelli ed è da un anno e mezzo assediata dalle forze lealiste. Lakhdar Brahimi, negoziatore delle Nazioni Unite, ha commentato: "Le donne e i bambini sono liberi di partire immediatamente. Anche gli uomini lo potranno fare, ma prima il governo richiede una lista dei nomi". Secondo il funzionario, si tratta di una buonissima notizia in un quadro che nei giorni scorsi appariva fallimentare a causa della scarsa fiducia reciproca tra le due parti in causa: "Certo – ha ammesso Brahimi – procediamo lentamente, ma qualche volta questo è il modo migliore per procedere velocemente". I negoziati, che termineranno venerdì 31 gennaio per dare spazio a una pausa di nove giorni, affronteranno altre questioni estremamente "pratiche" al fine di aumentare la fiducia tra le parti in causa.

Il viceministro degli Esteri siriano, Faysal Mekdad ha commentato: "Vi assicuro che se i terroristi armati (come vengono definiti gli oppositori al regime, ndr) ad Homs consentiranno alle donne e ai bambini di lasciare la città vecchia, noi consentiremo loro ogni via di fuga, ma non solo, forniremo loro ripari, medicine e tutto quanto abbiano bisogno: siamo pronti a consentire l'ingresso in città di ogni aiuto umanitario attraverso accordi e intese raggiunte con l'Onu".

L'evacuazione di donne e bambini da Homs appare come un punto a favore dei ribelli ed ha, ai loro occhi, una rilevanza non solo umanitaria ma anche bellica, permettendo in un momento di difficoltà una importante riorganizzazione delle forze. Dal canto loro i "governativi" avevano chiesto che si partisse da Aleppo, città nella quale sono loro ad avere difficoltà maggiori, essendo da mesi sotto attacco. Nei colloqui si è discusso anche dei detenuti in mano al regime: il viceministro degli esteri Faysal Maqdad ha categoricamente smentito – definendola una "invenzione dei media" – quella secondo cui ci sarebbero anche dei bambini nelle prigioni. A chiederne la liberazione era stato nei giorni scorsi Louay Safi, rappresentante della Coalizione dell'opposizione

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