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Si sveglia in camera di notte e scopre l’addetto dell’albergo che gli succhia i piedi: “Un incubo”

“Sono balzato immediatamente in piedi e ho iniziato a urlare” ha raccontato la vittima dell’assurdo episodio avvenuto in un albergo di Nashville, nello stato del Tennessee, in Usa. L’addetto arrestato con l’accusa di furto con scasso e aggressione.
A cura di Antonio Palma
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L'addetto dell'albergo arrestato
L'addetto dell'albergo arrestato

Era in camera d’albergo di notte e stava dormendo quando alcuni rumori in stanza lo hanno svegliato di soprassalto e ha scoperto con orrore che un uomo sconosciuto era ai piedi del suo letto e gli stava leccando le dita dei piedi. È l’assurdo quanto inquietante episodio di cui è stato vittima un manager statunitense che soggiornava per lavoro in un hotel di Nashville, capitale dello stato del Tennessee.

“Sono balzato immediatamente in piedi e ho iniziato a urlare. Gli ho chiesto chi sei? Perché sei nella mia stanza? Cosa stai facendo qui?" ha raccontato ai giornali locali l’uomo, Peter Brennan, ricordando: “Ho visto che indossava un'uniforme, aveva la sua targhetta con il nome. Stava parlando con me, ma senza darmi alcuna risposta concreta”.

“Era quasi come un sogno, una specie di incubo. Semplicemente non aveva senso” ha raccontato la vittima che ha denunciato sia l’uomo sia l’albergo. L’episodio il 30 marzo scorso quando l’uomo è stato svegliato intorno alle 5 del mattino da uno sconosciuto in camera. Come ha scoperto successivamente, era un addetto notturno dello stesso hotel che si era intrufolato in stanza mentre lui dormiva.

Si tratta del 52enne David Neal arrestato venerdì scorso dalla polizia metropolitana di Nashville e accusato di furto con scasso aggravato e aggressione. Secondo gli inquirenti, l’uomo aveva clonato una chiave magnetica per entrare nella stanza del signor Brennan. L’arrestato ha detto alla polizia che era in stanza perché sentiva odore di fumo e voleva controllare la vittima ma secondo gli inquirenti non vi erano state segnalazioni di fumo e Neal non ha riferito le sue preoccupazioni a nessun dei suoi colleghi presenti quella notte.

"Quando hanno  assunto questa persona, dovevano saperlo. Devono fare controlli per sapere, perché si tratta di persone messe in una posizione in cui hanno la possibilità di clonare le chiavi, hanno la possibilità di entrare nella stanza di un ospite" ha spiegato l'avvocato del cliente accusando l’albergo di non aver vigilato. La struttura dal suo canto ha assicurato di aver pienamente collaborato con la polizia.

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