Raid israeliano nel Golan, Hezbollah minaccia: “Risposta sarà dolorosa e inaspettata”

Ancora tensione al confine tra Israele, Libano e Siria dopo un attacco sferrato dalle forze armate israeliane sulle alture del Golan contro alcune unità armate dei miliziani sciiti di Hezbollah. L'attacco, confermato dal governo di Tel Aviv, ha visto impegnati alcuni elicotteri d'assalto che hanno lanciato alcuni missili contro un convoglio di Hezbollah nei pressi del villaggio siriano di Quneitra. Nell'attacco almeno sei miliziani di Hezbollah sono rimasti uccisi tra cui spicca il nome del 21enne Jihad Mughnyeh, figlio di Imad Mughniyeh, storico comandante militare degli Hezbollah ucciso nel 2008 a Damasco in un attentato attribuito al Mossad. Le forze armate israeliane si sono limitate a spiegare che l'azione si è rivolta "contro elementi terroristi" che volevano preparare un attentato sul territorio dello Stato ebraico. In particolare, secondo quanto riferito dalla radio militare israeliana, la cellula del movimento sciita libanese sarebbe stata in procinto di installare razzi contro il territorio israeliano.

Hezbollah minaccia rappresaglie

I miliziani di Hezbollah dopo l'attacco hanno già giurato vendetta confermando che dopo le uccisioni una rappresaglia contro Israele "sarà inevitabile". La risposta sarà "inaspettata e dolorosa" ha minacciato un portavoce del movimento libanese ad alcuni media locali, precisando comunque che la reazione all'attacco israeliano non sarà imminente ma sarà necessario del tempo per decidere quali passi intraprendere. "L'attacco contro sei membri di Hezbollah avrà una risposta inaspettata e dolorosa, ma si può supporre che sarà controllata per evitare una guerra totale" hanno detto infatti fonti vicine a Hezbollah al quotidiano libanese As-Safir.