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Proteste pro-Gaza in Usa, spray e palline al pepe su manifestanti: “Stop a brutalità della polizia”

Giovedì tensione altissima alla Emory University, in Georgia, dove la polizia è intervenuta in maniera massiccia con armi in pugno. Gli agenti hanno usato spray al peperoncino e sparato pallini al pepe sui manifestanti nel campus, come confermato dalle autorità. Usato anche il taser in alcuni casi. Decine i fermi per resistenza alla polizia, comprese due professoresse.
A cura di Antonio Palma
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Non si fermano le proteste pro-Gaza nei campus universitari statunitensi e non si fermano le violente reazioni della polizia e gli arresti di studenti e docenti che manifestano nelle varie università del Paese. Giovedì tensione altissima alla Emory University, in Georgia, dove la polizia è intervenuta in maniera massiccia con armi in pugno, arrestando chiunque si rifiutasse di sgomberare gli accampamenti improvvisati degli studenti. Tra gli arrestati almeno due professori che chiedevano alla polizia di porre fine agli arresti violenti in atto.

Sui social ha fatto molto discutere il video dell’arresto della professoressa di economia Caroline Fohlin che, dopo aver chiesto, "Cosa state facendo?" ai poliziotti che arrestavano studenti, schiacciandoli a terra con le ginocchia sul collo, è stata strattonata violentemente, gettata terra e ammanettata a sua volta. Il video di una troupe della Cnn ha ripreso l'intera scena così come l’arresto di un'altra professoressa, Noëlle McAfee, presidente del dipartimento di filosofia.

Gli organizzatori delle manifestazioni di giovedì alla Emory University hanno affermato che le forze dell'ordine hanno attaccato violentemente e indiscriminatamente i manifestanti pacifici. Gli agenti hanno usato spray al peperoncino e sparato pallini al pepe sui manifestanti nel campus, come confermato dalle autorità, ma non usato gas lacrimogeni. Usato anche il taser in alcuni casi. Decine i fermi per resistenza alla polizia.

"La Georgia State Patrol, il dipartimento di polizia di Atlanta e il dipartimento di polizia di Emory sono tutti responsabili di questo palese atto di terrorismo", hanno detto gli organizzatori in una nota. Gli organizzatori hanno affermato che i manifestanti “continueranno a chiedere alla Emory University di disinvestire completamente da tutti i programmi che consentono l’apartheid israeliano”. Hanno anche chiesto “la fine della brutalità della polizia e l’immediato rilascio di tutti gli attivisti arrestati”. "Nonostante la violenza autorizzata dal presidente dell'Emory Greg Fenves e dal preside di Campus Life Enku Gelaye, i manifestanti continuano la loro azione nel campus e chiedono che la più ampia comunità di Atlanta si unisca a loro", hanno concluso gli organizzatori.

Il procuratore generale della Georgia, Chris Carr, però è intenzionato a ordinare nuovi sgomberi. "Sosterremo con orgoglio qualsiasi università che agisca per proteggere la salute e la sicurezza degli studenti della Georgia", ha affermato Carr sui social media. "Nessuno ha il diritto legale di chiudere le nostre scuole accampandosi e lanciando minacce antisemite" ha aggiunto.

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