Prima volta nella gabbia del tribunale a Mosca per giornalista Wsj arrestato: “Resta in prigione”

È apparso oggi per la prima volta publico dal suo arresto nella gabbia di un'aula di tribunale Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal accusato di spionaggio. Il reporter, che si trova a Mosca, ha presentato ricorso contro la sua detenzione chiedendo di essere messo agli arresti domiciliari. Ma purtroppo la sua richiesta non è andata a buon fine: i giudici hanno infatti stabilito che resterà in prigione.
Gershkovich, classe 1991, i cui genitori vivono negli Usa ma sono originari dell'ex Unione Sovietica, alla fine di marzo era stato fermato dal servizio di sicurezza federale russo a Ekaterinburg con l'accusa di aver tentato di ottenere informazioni riservate su una fabbrica di armi russa. Il 7 aprile è stato formalmente incriminato, nonostante il Wall Street Journal e le autorità Usa abbiano smentito categoricamente l'accusa di spionaggio.
Ieri il giornalista aveva incontrato in carcere l'ambasciatrice statunitense a Mosca, Lynne Tracy, presente anche lei oggi in tribunale. "È in buona salute e rimane forte. Ribadiamo il nostro appello per il suo rilascio immediato", ha detto la diplomatica.
I giudici hanno esaminato la denuncia presentata da Gershkovich contro la decisione di tenerlo in custodia nel carcere di Lefortovo, famoso per ospitare gli oppositori politici, e che fino al 2005 è stata gestita dal Kgbe, mentre il caso è in corso di indagine. Se condannato, si ricordi, rischia fino a 20 anni di carcere.
Come sottolinea il Wall Street Journal, il tribunale di Mosca avrebbe potuto confermare la detenzione preventiva di Gershkovich nella prigione di Lefortovo, ordinargli di trasferirsi in un altro carcere, consentirgli gli arresti domiciliari o concedergli la libertà su cauzione. Il reporter è comunque in custodia cautelare fino al 29 maggio, anche se le autorità russe possono prorogare tale periodo.

Il presidente Biden ha definito l'arresto di Gershkovich "totalmente illegale", e l'ex vicepresidente Mike Pence ha invitato l'amministrazione attuale a espellere i diplomatici russi. In una video intervista con il Journal pubblicata venerdì, i genitori del giornalista detenuto in Russia, Ella Milman e Mikhail Gershkovich, emigrati dall'ex Unione Sovietica negli Stati Uniti decenni fa, hanno espresso ottimismo sul fatto che il figlio alla fine sarà rilasciato. "È una delle qualità americane che abbiamo assorbito, l'essere ottimisti, credere nel lieto fine", hanno detto.