Polonia, rimossa statua che ricordava gli stupri dei soldati sovietici

La statua che raffigurava un soldato sovietico nell'atto di violentare una donna incinta mentre tiene una pistola puntata alla sua testa è stata rimossa a Danzica dopo le numerose polemiche sollevate nei giorni scorsi. La statua era stata esposta illegalmente lo scorso sabato in una via centrale della città di Danzica, nel nord della Polonia, da Jerzy Bohdan Szumczyk, uno studente del quinto anno dell'Accademia delle Belle Arti. Il 26enne autore della scultura è stato fermato dalla polizia e interrogato sul perché del suo gesto e ora la sua posizione è al vaglio della polizia polacca e rischia di essere incriminato. Il giovane ha dichiarato agli agenti di aver realizzato la statua dopo aver compiuto una ricerca sugli stupri di massa dell'Armata Rossa nella sua marcia di avvicinamento a Berlino durante la Seconda Guerra Mondiale e che ha voluto in questo modo ricordare i due milioni di donne violentate tra il 1944 e il 1945. La statua intitolata "Komm Frau", cioè "vieni qui, donna" per il 26enne "è un omaggio alla verità" perché come lui stesso ha dichiarato alla radio locale "non è giusto dimenticare le tragedie e le sofferenze subite dalle donne durante la guerra".