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Polizia violenta in Usa: “Agenti mettevano le pistole in bocca ai neri durante gli arresti”

In uno caso avrebbero premuto il grilletto causando ferite gravi. Una indagine del Dipartimento di Giustizia Usa per possibili violazioni dei diritti civili da parte degli agenti del dipartimento dello sceriffo della contea di Rankin, nel Mississippi, ha portato alla luce una serie di arresti violenti su uomini neri.
A cura di Antonio Palma
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“Gli agenti mettevano le pistole in bocca ai fermati durante gli arresti”, è la nuova pesantissima accusa nei confronti degli agenti del dipartimento dello sceriffo della contea di Rankin nel Mississippi già al centro di una serie di inchieste penali sugli abusi e le violenze in servizio e di una indagine del Dipartimento di Giustizia Usa per possibili violazioni dei diritti civili.

Due uomini, fermati in due diverse occasioni, infatti, hanno denunciato in momenti diversi di essere stati vittima di un medesimo violento e ingiustificato comportamento della squadra speciale della polizia locale: gli agenti avrebbero messo la pistola in bocca ai fermati per minacciarli arrivando infine a sparare a uno di loro, Michael Corey Jenkins.

Michael Corey Jenkins
Michael Corey Jenkins

Proprio il ferimento da parte della polizia di Michael Corey Jenkins ha portato il Dipartimento di Giustizia ad aprire un'indagine sui diritti civili nel dipartimento dello sceriffo della contea di Rankin. Jenkins ha detto che sei agenti bianchi hanno fatto irruzione in una casa dove stava visitando un amico e uno di loro gli ha messo una pistola in bocca e ha sparato. L’uomo ha riportato la lacerazione della lingua e una mascella rotta.

I poliziotti hanno sempre affermato di aver sparato perché Jenkins aveva puntato una pistola contro di loro dopo l’irruzione per motivi di droga in casa dove sono stati sequestrati circa 10 grammi di metanfetamina. Gli avvocati di Jenkins sostengono che l’uomo e l’amico sono rimasti in balia degli agenti per oltre 90 minuti la sera del 24 gennaio scorso e su di loro sono stati usati più volte scariche di taser prima del colpo in bocca.

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L’inchiesta del Dipartimento di Giustizia così ha portato alla luce che un altro fermato, Carvis Johnson, aveva già affermato in una causa federale intentata nel 2020 che un agente della contea di Rankin gli aveva messo una pistola in bocca durante un arresto per droga del 2019.

Non solo, la stessa indagine ha portato alla luce almeno quattro arresti violenti nei confronti di neri dal 2019 operati dalla stessa squadra di uomini. Si trtta delgi agenti dello Special Response Team dell'ufficio dello sceriffo, un'unità tattica i cui membri ricevono un addestramento avanzato e che è stata coinvolta in tutti e quattro gli arresti violenti.

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