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Papa Francesco ricorda Mandela: “Possa ispirare generazioni”

“L’esempio di Nelson Mandela ispiri generazioni di sudafricani a mettere la giustizia e il bene comune avanti nelle loro aspirazioni politiche”: così Bergoglio ha rivolto un pensiero al padre della lotta all’apartheid, morto a 95 anni.
A cura di Susanna Picone
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All’indomani della morte di Nelson Mandela anche Papa Francesco ha voluto ricordare il leader sudafricano. Dal Vaticano hanno fatto sapere che il Papa ha “appreso con tristezza” la notizia della morte di Mandela e di aver inviato un telegramma al presidente della Repubblica sudafricana Jacob Zuma. Papa Francesco ha inviato le sue “condoglianze e preghiere” alla famiglia di Madiba, al Governo e a tutto il popolo del Sudafrica. “Raccomandando l’anima del defunto alla infinita misericordia di Dio onnipotente – ha scritto Bergoglio – chiedo al Signore di consolare e dare forza a tutti coloro che piangono la sua perdita”. Papa Francesco ha parlato dell’esempio che è stato Nelson Mandela: “Tributando omaggio alla sua ferma determinazione mostrata da Nelson Mandela nel promuovere la dignità di tutti i cittadini della nazione e nel forgiare un nuovo Sudafrica costruito sulle solide fondamenta della nonviolenza, della riconciliazione e della verità, prego perché l’esempio dello scomparso presidente ispiri generazioni di sudafricani nel mettere la giustizia e il bene comune al primo posto delle loro aspirazioni politiche. Con questi sentimenti – ha concluso il Papa – invoco per tutta la gente del Sudafrica i doni divini della pace e della prosperità”.

“Dio mai una minaccia” – Questa mattina, nel corso dell’udienza in Vaticano con i membri della Commissione Teologica Internazionale, il Papa ha parlato di come la fede in Dio non possa generare mai violenza e intolleranza: “Dio non è una minaccia per l’uomo! La fede nel Dio unico e tre volte santo non è e non può mai essere generatrice di violenza e di intolleranza”. Bergoglio ha voluto insistere sulla dimensione universale della fede che – ha sottolineato – è “capace di unire gli uomini di buona volontà”. Impossibile, secondo Papa Francesco, ogni ricorso alla violenza nel nome di Dio. Bergoglio ha infatti spiegato che è proprio per il suo rifiuto alla violenza, “per aver vinto il male con il bene, con il sangue della sua Croce”, che Gesù “ha riconciliato gli uomini con Dio e tra di loro”. “Le relazioni fraterne tra i credenti, l’autorità come servizio, la condivisione con i poveri: tutti questi tratti, che caratterizzano la vita ecclesiale fin dalla sua origine – ha detto ancora il Papa – possono e devono costituire un modello vivente ed attraente per le diverse comunità umane, dalla famiglia alla società civile”.

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