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Guerra in Ucraina

Ora il Washington Post rivela: “Fu l’Ucraina a far saltare il Nord Stream 2”

Un ufficiale delle forze armate dell’Ucraina, il colonnello Roman Chervinsky, avrebbe coordinato l’attacco dello scorso anno al gasdotto Nord Stream. Lo rivela il Washington Post citando fonti ucraine ed europee a conoscenza dei dettagli dell’operazione.
A cura di Susanna Picone
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Gli alleati occidentali di Kiev adesso accusano l’Ucraina di essere responsabile del sabotaggio dello scorso anno al gasdotto Nord Stream 2, tra gli episodi più controversi della guerra ancora in corso tra Mosca e Kiev.

A dirlo è il Washington Post, che ha citato funzionari americani ed europei informati dell’operazione segreta. Secondo la ricostruzione, a coordinare l'attacco sarebbe stato un alto ufficiale delle forze speciali che prendeva ordini da funzionari sotto la guida diretta del capo delle forze armate, il generale Valery Zaluzhny.

Roman Chervinsky, colonnello pluridecorato di 48 anni, avrebbe svolto un ruolo centrale nel bombardamento. Avrebbe in particolare gestito la logistica e il supporto a un team di circa sei persone che, affittando una barca a vela e utilizzando attrezzature per sub, avrebbe piazzato l’esplosivo.

L’azione del settembre 2022 ha provocato enormi perdite ai gasdotti che corrono dalla Russia alla Germania sotto il Mar Baltico, lasciando intatta solo una delle condotte del sistema.

Il sabotaggio del Nord Stream 2 è appunto uno degli episodi più controversi della guerra, dell’accaduto Ucraina e Russia si sono accusati a vicenda e più di recente si è parlato di responsabilità di gruppi filo-ucraini.

Kiev, si legge nell’articolo del Washington Post, "ha lanciato numerose operazioni segrete e spregiudicate contro le forze russe, ma l'attacco al Nord Stream ha preso di mira un'infrastruttura civile realizzata per fornire energia a milioni di persone in Europa. Il colosso di Stato russo Gazprom possiede il 51 per cento del Nord Stream, ma nel gasdotto hanno investito miliardi di dollari compagnie energetiche occidentali da Germania, Francia e Paesi Bassi". Attraverso il suo avvocato, Chervinsky ha negato qualsiasi ruolo nel sabotaggio.

La rivelazione del Washington Post arriva nel giorno dell’anniversario della riconquista di Kherson ma anche nel giorno in cui Kiev è tornata sotto i missili russi dopo quasi due mesi. La capitale ucraina è stata svegliata oggi da due potenti esplosioni provocate, secondo le autorità locali, dalla caduta di altrettanti vettori, mentre un terzo missile balistico è stato abbattuto dai sistemi di difesa Patriot.

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