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Ohio, ha violentato e ucciso una bimba di 3 anni: eseguita la pena di morte su Ronald Phillips

I fatti risalgono al 1993, quando l’uomo abusò e torturò la figlia della compagna, che all’epoca aveva 3 anni. È questa la prima esecuzione nello stato Usa dell’Ohio negli ultimi tre anni: nel 2014 l’agonia dell’ultimo condannato durò quasi 30 minuti, a causa di un cocktail di farmaci mai provato prima, che indignò tutto il Paese.
A cura di Ida Artiaco
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Ronald Phillips (foto dell'Ohio Department of Corrections).
Ronald Phillips (foto dell'Ohio Department of Corrections).

Per il suo ultimo pasto ha chiesto una grande pizza con formaggio, peperoni e funghi, una bottiglia di Pepsi Cola e una fetta di torta alle fragole, insieme a del succo d'uva e pane non lievitato. Ha salutato gli amici e i parenti, ha parlato con un confessore religioso e con i suoi avvocati, e ha atteso senza fiatare che gli venisse somministrata l'iniezione letale alla quale era stato condannato. È morto così, in una prigione di Lucasville, Ohio, Ronald Phillips per aver violentato e ucciso una bambina di soli tre anni. L'esecuzione dell'uomo, 43 anni, avvenuta nel primo pomeriggio di mercoledì 26 luglio, ora italiana, è la prima in tre anni in questo stato del Midwest degli Stati Uniti. L'ultima risaliva, infatti, al 2014, quando un detenuto fu ucciso con una combinazione di farmaci mai provata prima.

I fatti per i quali Phillips è stato condannato alla pena di morte risalgono al 1993, quando l'uomo, che aveva 19 anni, violentò e uccise la piccola Sheila Marie Evans, che all'epoca aveva 3 anni e che era la figlia della sua compagna. La bambina fu trovata senza vita sul suo letto, con il corpo ricoperto di lividi, aria e sangue nell'addome e con evidenti segni di abuso sessuale. Poco dopo la tragedia, fu lo stesso killer a confessare alla polizia il crimine di cui si era macchiato. La sua esecuzione è stata più volta rimandata a partire dal 2013. Nelle ultime settimane, Phillips ha chiesto che venisse perdonato in quanto, al momento dell'omicidio, era un solo un ragazzino "con deficit psichici".

In Ohio non si praticavano più iniezioni letali dal 2014. Lo Stato voleva, infatti, interrompere l'uso dei due farmaci, il midazolam, un sedativo, e l'idromorfone, un narcotico, usati per eseguire la condanna a morte di Dennis McGuire nel gennaio del 2014. La sua agonia è durata oltre 20 minuti, tra le urla e i lamenti, provocando un'ondata di sdegno in tutto il Paese. Il cocktail di farmaci in questione da anni non era più usato per le esecuzioni capitali e i figli del condannato hanno intentato una causa contro lo Stato perché l'uccisione del padre ha violato, a loro giudizio, la proibizione sancita in Costituzione di punizioni crudeli e disumane. Su questo si sono battuti anche gli avvocati di Phillips e di altri detenuti condannati alla pena di morte. Ma la Corte Suprema ha rigettato le loro richieste ed anzi il procuratore generale ha affermato che "era tempo che giustizia fosse fatta".

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