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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Netanyahu dice che Israele ha bombardato la chiesa a Gaza per errore: “Ogni vita persa è una tragedia”

Israele è “profondamente dispiaciuto” per il “colpo vagante” che ha colpito la chiesa della Sacra famiglia a Gaza. Lo ha detto l’ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Dopo l’attacco, con tre vittime, sarebbe stato Donald Trump a telefonare al premier e chiedergli chiarimenti. Israele ha detto che sta “indagando”.
A cura di Luca Pons
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L'ufficio di Benjamin Netanyahu ha parlato dell'attacco alla chiesa della Sacra famiglia a Gaza, l'unica chiesa cristiana nella Striscia, colpita in uno dei moltissimi raid e bombardamenti contro la popolazione palestinese. Nell'attacco sono morte tre persone ed è stato ferito in modo non grave padre Gabriel Romanelli, parroco della chiesa.

L'evento ha spinto alla reazione anche alcuni leader di destra che finora sono stati piuttosto vicini a Netanyahu, come Giorgia Meloni e di Donald Trump. Proprio quest'ultimo avrebbe spinto una presa di posizione il premier israeliano, che ha detto che si è trattato di un errore. In particolare, di un "colpo vagante" che ha colpito l'edificio. E ora Israele starebbe "indagando" sull'accaduto.

"Israele è profondamente dispiaciuto che un colpo vagante abbia colpito la chiesa della Sacra famiglia a Gaza", ha scritto. "Ogni vita innocente persa è una tragedia. Condividiamo il lutto delle famiglie e dei fedeli". Un commento ben più dimesso, nei toni, rispetto a quelli del governo o dell'esercito israeliano sulle stragi di bambini in coda per l'acqua, o sugli altri massacri perpetrati nella Striscia. D'altra parte, anche la presidente del Consiglio italiana aveva usato parole più dure che in passato, attirandosi l'accusa di ipocrisia da parte delle opposizioni.

Un altro leader che non ha problemi a sostenere la linea di Netanyahu a Gaza, ma che si sarebbe mobilitato dopo l'attacco alla Chiesa è Donald Trump. Secondo quanto riportato dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, Trump avrebbe telefonato direttamente al premier israeliano "per discutere questi attacchi", perché la sua reazione sarebbe stata "non positiva". E anzi, sarebbe stato proprio il presidente statunitense a chiedere a Netanyahu di "rilasciare una dichiarazione in cui si affermava che colpire quella chiesa cattolica era stato un errore da parte degli israeliani".

E così è stato. In un messaggio subito successivo, l'ufficio di Netanyahu si è anche rivolto a Papa Leone XIV: "Siamo grati a Papa Leone per le sue parole di conforto. Israele sta indagando sull'incidente e resta impegnato a proteggere i civili e i luoghi sacri".

Nella sua unica dichiarazione pubblica, arrivata nel pomeriggio, il pontefice aveva chiesto che ci fosse subito un cessate il fuoco, senza citare direttamente Israele: "Sono profondamente rattristato per le vittime e i feriti causati dall’attacco militare a la parrocchia della Sacra Famiglia in Gaza", aveva scritto. "Affido alla misericordia di Dio le anime dei defunti, e prego per i loro famigliari e per i feriti". E infine, appunto, "Rinnovo il mio appello a un immediato cessate il fuoco: solo il dialogo e la riconciliazione possono assicurare una pace duratura!".

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