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Morta anche la madre del bimbo palestinese arso vivo da coloni israeliani

La donna è deceduta a causa del ferite riportate nell’incendio doloso. Proclamata giornata di collera.
A cura di Antonio Palma
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Nonostante ogni sforzo per salvarla e dopo settimane di cure sempre in lotta tra la vita e la morte, purtroppo è deceduta Riham Dawabsha la madre del bimbo palestinese di 18 mesi arso vivo nell'incendio appiccato il 31 luglio scorso da coloni israeliani alla sua abitazione nel villaggio di Duma, vicino a Nablus in Cisgiordania. Nel tragico fatto la donna, un'insegnante di 27 anni, era stata gravemente ferita e da allora era ricoverata in ospedale con ustioni del terzo grado sul novanta per cento del suo corpo. Le sue condizioni di salute erano apparse subito molto gravi ma era astato fatto ogni tentativo per tenerla i vita. La 27enne è morta nella notte nello stessa struttura sanitaria dove era ricoverata. A dare la notizia sono stati parenti e fonti dell'ospedale di Tel HaShomer citate dai media israeliani e dall'agenzia di stampa palestinese Màan. I funerali della donna si terranno nella stessa giornata di oggi a Duma.

La morte della donna rischia di rinfocolare le proteste dei palestinesi in Medio Oriente. In Cisgiordania e a Gerusalemme est infatti è stata indetta per venerdì una "Giornata di collera" per protestare contro le autorità israeliane. A causa dello stesso incendio doloso, opera di due estremisti ebrei, oltre al piccolo e alla dona è morto anche il marito di questa, deceduto l'8 agosto nell'ospedale di Beersheba dove era ricoverato con ustioni di terzo grado. L'unico sopravvissuto ora è il secondogenito della coppia, un bambino di quattro anni, Ahmed, che sta ancora lottando per la vita nell'ospedale di Tel HaShomer in Israele.

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