Monsanto condannata per avvelenamento di un contadino francese

Storica sentenza giudiziaria in Francia dove il colosso mondiale dell'agricoltura Monsanto è stato condannato da un tribunale locale per l'avvelenamento di un contadino francese che era venuto in contatto con un pesticida prodotto dall'azienda. I giudici della corte d’appello di Lione infatti hanno ritenuto che la multinazionale Usa è responsabile dei gravi problemi di salute vissuti da Paul François, coltivatore di cereali di Bernac, nella Charente, profondo Ovest della Francia. Già nel 2012 in primo grado, il gruppo, tra l'altro numero uno degli ogm al mondo, era stato condannato per i danni provocati all'agricoltore. I fatti contestati risalgono al 2004, quando il contadino è entrato in contatto con il diserbante Lasso inalandolo mentre era nei campi. Secondo l'accusa, Paul François a seguito di quel contatto avrebbe iniziato a soffrire di problemi neurologici. L'uomo dice di aver sofferto di perdita di memoria, mal di testa e balbuzie dopo aver usato l'erbicida ed ora è parzialmente disabile
Quei disturbi sono stati classificati dalle autorità francesi come malattia professionale già dal 2010, ma anche i giudici hanno dato ragione all'uomo condannato Monsanto a "indennizzare interamente" l'agricoltore francese. "È un grande sollievo per me. Mi metto alle spalle otto lunghi anni di lotta" ha spiegato soddisfatto il 42enne francese. Nel frattempo l'erbicida, utilizzato fin dagli anni '60 per il controllo delle graminacee, è stato ritirato dal mercato in Francia nel 2007, come già successo in Canada, Belgio e Gran Bretagna. Nonostante questo però l'azienda continua a sostenere che il prodotto non era pericoloso e l'avvocato, Jean-Daniel Bretzner, ha dichiarato che farà ricorso contro la sentenza.