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Migranti: Strasburgo vieta i respingimenti dei rifugiati dalla Svizzera all’Italia

Per la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo i centri d’accoglienza nel nostro paese sono insalubri.
A cura di D. F.
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Una sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo dello scorso 4 novembre ha ordinato alla Svizzera di non respingere in Italia una famiglia di richiedenti asilo afghani arrivata in Europa dopo un lungo ed estenuante viaggio. Per la Corte "i richiedenti asilo politico rischiano di restare senza un luogo in cui abitare o di essere alloggiati in strutture insalubri", quindi godono del diritto di rimanere nello stato elvetico. La vicenda è quella di Golajan Tarakhel , di sua moglie Maryam e dei loro due figli: la famiglia ha raggiunto l'Italia ma, come spesso accade, ha deciso di proseguire il viaggio verso mete del centro e nord Europa, dove richiedere il diritto d'asilo politico. Gli afghani sono arrivati in Calabria nel luglio 2011 dopo essere passati da Pakistan, Iran e Turchia. Vengono fatti alloggiare a Bari, ma dopo pochi giorni proseguono il loro viaggio verso il Nord, con l'obiettivo di entrare in Svizzera. E' qui che i quattro avanzano la richiesta di asilo politico.

Le autorità elvetiche tuttavia rispondono negativamente e per i quattro, ospitati in un centro di Losanna, si prospetta l'ipotesi dell'espulsione verso l'Italia. Grazie a un ricorso della Corte Europea, però, Golajan Tarakhel, la moglie e i figli possono rimanere in Svizzera: "Tenuto conto della situazione attuale del sistema di accoglienza in Italia – è scritto nella sentenza – non è infondato che i richiedenti asilo corrano il rischio di restare senza un luogo dove abitare o che siano alloggiati in strutture insalubri o dove si verificano episodi di violenza", scrive la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che dunque ravvede una situazione drammatica nel nostro paese per quanto riguarda le strutture d'accoglienza dei migranti richiedenti asilo.

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