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Massacrato in strada dal branco, per la morte di Samuel proteste in tutta la Spagna: “Attacco omofobo”

Protesta in tutta la Spagna per chiedere giustizia per Samuel Luiz, un giovane infermiere gay di 24 anni aggredito e ucciso da un branco di persone in un brutale attacco dietro al quale, secondo suoi amici, si nasconde un’aggressione omofoba. L’attacco omicida risale alla notte tra venerdì e sabato fuori da un locale a La Coruña, in Galizia, nel nord-ovest della Spagna, dove il 24enne era con gli amici.
A cura di Antonio Palma
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Migliaia di persone sono scese in strada organizzando manifestazioni di protesta in tutta la Spagna per chiedere giustizia per Samuel Luiz, un giovane infermiere gay di 24 anni aggredito e ucciso da un branco di persone in un brutale attacco dietro al quale, secondo suoi amici, si nasconde un'aggressione omofoba. L'attacco omicida risale alla notte tra venerdì e sabato fuori da un locale a La Coruña, in Galizia, nel nord-ovest della Spagna. Erano circa le 3 del mattino e, stando a quanto ricostruito finora, Samuel era con alcuni amici fuori dal locale e stava facendo una videochiamata sul suo cellulare quando qualcuno lì presente lo ha accusato sostenendo che li stesse filmando. Il 24enne quindi è stato aggredito prima verbalmente e poi con calci e pugni da uno sconosciuto. Pochi minuti dopo lo stesso uomo è ritornato con altre 12 persone che si sono accanite su di lui fino a ucciderlo.

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La polizia non ha ancora determinato il movente della brutale aggressione contro Samuel Luiz ma gli amici della vittima ritengono che si tratti senza dubbio di un attacco omofobo. Parole che hanno fatto scattare le proteste in tutta la Spagna da parte della comunità LGBTQ. Lunedì sera la piazza María Pita di La Coruña si è riempita di persone che hanno espresso il loro sostegno agli amici e alla famiglia di Samuel. Molti dirigenti della comunità gay hanno tenuto discorsi pubblici chiedendo di arrestare il colpevole e il rispetto per la famiglia del giovane, che ha scelto di non partecipare alle proteste. Proteste analoghe sono andate in scena in numerose città in tutta la Spagna compresa Madrid con gli slogan: "Basta morti per odio, intolleranza o discriminazione" e "Giustizia per Samuel".

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Alla richiesta di giustizia per Samuel si sono uniti molti politici spagnoli a partire dal primo ministro Pedro Sánchez, che ha definito il delitto "un gesto selvaggio e spietato" ma ha spiegato di avere fiducia nella polizia per individuare presto gli autori dell’omicidio, assicurando che la Spagna "non farà neanche un passo indietro rispetto ai diritti e alle libertà" delle persone della comunità LGBTQ.

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Nel frattempo le indagini sulla morte di Samuel Luiz continuano. La polizia ha ascoltato diversi testimoni, tra cui gli amici del 24enne, e persone coinvolte nell'incidente sono stati interrogati ma finora non ci sono stati arresti. Secondo la delegazione del governo centrale in Galizia, diversi testimoni sono andati volontariamente a rilasciare dichiarazioni. Le autorità inquirenti al momento però invitano alla moderazione spiegando che un'aggressione omofoba è una delle ipotesi aperte, ma che "nulla viene escluso nella prima fase delle indagini".

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