Macedonia, scontri tra polizia e gruppo armato a Kumanovo

Tensione altissima in Macedonia dove da ieri le forze armate locali hanno assediato la città di Kumanovo, al confine con Serbia e Kosovo, dopo che un nutrito gruppo di uomini con armi da guerra ha occupato un quartiere periferico della città. Secondo le autorità di polizia, il gruppo armato sarebbe composto da 70-80 uomini infiltratisi in un quartiere periferico della città del Nord del Paese balcanico nascondendosi in case disabitate ed edifici diroccati. Secondo quando comunicato dal ministero dell'interno macedone, sul posto è stato dispiegato un nutrito contingente di uomini delle forze armate e della polizia che hanno circondato la zona che è stato teatro di scontri a fuoco violentissimi. I poliziotti sono stati attaccati con bombe e armi automatiche e hanno risposto al fuoco. Le sparatorie si stanno protraendo dall'alba di ieri e secondo i media locali avrebbero perso la vita già sei poliziotti, mentre altri trenta tra agenti e militari sono rimasti feriti.
Scambi di arma da fuoco infatti si sono registrati anche oggi. Nella tarda serata di ieri il ministro dell'interno macedone, Gordana Jankulovska, aveva detto che una ventina di componenti del gruppo armato si erano arresi, ma che numerosi altri resistevano e continuavano a opporsi alle forze di polizia. Ancora non è chiara la natura dell'attacco armato, ma il portavoce del ministero dell'interno ha spiegato che il gruppo terroristico è penetrato illegalmente in Macedonia da un non meglio precisato paese vicino. L'obiettivo del gruppo per le autorità locali sarebbe quello di utilizzare l'attuale instabilità politica in Macedonia per effettuare attacchi alle istituzioni del Paese. Da giorni in effetti nel paese sono in corso manifestazioni contro il governo che è al centro di forti polemiche perché accusato dall’opposizione di corruzione e di avere avviato una svolta autoritaria.