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L’UE vuole trasformare l’industria europea delle armi in “modalità di economia di guerra”

La Commissione UE proporrà oggi ai paesi europei un piano per stimolare la crescita della loro industria bellica affinché possa transitare nel più breve tempo possibile ad un “regime di economia di guerra”.
A cura di Davide Falcioni
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La Commissione Europea proporrà oggi ai paesi dell’UE un piano per stimolare la loro industria bellica affinché possa transitare nel più breve tempo possibile ad un "regime di economia di guerra" nell'ambito della risposta all’invasione russa dell’Ucraina.

Lo riporta l'agenzia Reuters, secondo cui Thierry Breton – commissario europeo per l'industria – delineerà proposte per incoraggiare gli stati membri dell'UE ad acquistare più armi dalle aziende europee e aiutare tali aziende ad aumentare la capacità produttiva. "Dobbiamo cambiare il paradigma e passare ad una modalità di economia militare. Ciò significa anche che l'industria europea della difesa deve assumersi maggiori rischi con il nostro sostegno", ha affermato Breton.

"Nell'attuale contesto geopolitico – ha aggiunto – l'Europa deve assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza, indipendentemente dall'esito delle elezioni dei nostri alleati ogni quattro anni", ha affermato Breton, riferendosi alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti del prossimo novembre.

Thierry Breton
Thierry Breton

Il pacchetto di aiuti finanziari che Breton ha in mente prevede una prima tranche di 1,5 miliardi di euro di finanziamenti fino alla fine del 2027: una somma considerata modesta nel mondo degli appalti per la difesa su larga scala. Tuttavia i funzionari europei sostengono che il pacchetto creerà un quadro giuridico che consentirà una spesa coordinata molto maggiore negli anni a venire. Breton ha infatti chiesto un fondo speciale dell'Unione Europea di 100 miliardi di euro per progetti di difesa.

I funzionari della Commissione affermano di volere che Kiev prenda parte ai nuovi programmi proposti per aumentare gli appalti congiunti e la capacità produttiva, anche se l’Ucraina non fa parte dell’UE. "La nostra missione qui è trattare l'Ucraina quasi alla stregua di uno Stato membro", ha detto un funzionario a Reuters, parlando in condizione di anonimato prima del lancio del pacchetto.

Le proposte di Breton includono la creazione di una versione europea del piano per la vendita di attrezzature militari statunitensi all'estero. Un’altra proposta consentirebbe all’UE di costringere le aziende europee di armi a dare priorità agli ordini europei durante i periodi di crisi e di grave carenza di produzione. Per diventare realtà, queste proposte necessitano dell'approvazione del Parlamento Europeo e dei 27 governi nazionali dell'UE, che sono spesso riluttanti a cedere poteri in materia di difesa e questioni militari. Le proposte saranno attentamente studiate anche dalla NATO.

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