Nel caso te lo fossi perso, il Podcast

L’Ucraina vuole stracciare il trattato che vieta le mine antiuomo: il nuovo episodio di “Nel Caso Te Lo Fossi Perso”

“Nel caso te lo fossi perso” è il Podcast di Fanpage.it che ogni giorno alle 18.00 fa il punto sulla notizia più importante del momento, per farti restare sempre aggiornato. Oggi parliamo della decisione dell’Ucraina di uscire dalla Convenzione di Ottawa, cioè dal trattato che vieta l’uso di mine antiuomo.
A cura di Redazione
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L’Ucraina ha annunciato di voler uscire dalla Convenzione di Ottawa. E non è l’unica: nelle scorse settimane diversi Paesi confinanti o comunque vicini alla Russia – come la Polonia, la Finlandia e le repubbliche baltiche – hanno fatto retromarcia annunciando di voler uscire dalla Convenzione. Il ragionamento è stato: quando abbiamo sottoscritto il trattato le condizioni erano diverse, ora la Russia è sempre più aggressiva e non ha problemi a usare anche le mine antiuomo. Se vogliamo difenderci, dobbiamo poterlo fare ad armi pari, letteralmente.

L’Ucraina ha firmato la convenzione di Ottawa 20 anni fa, nel 2005. E accusa la Russia di usare mine antiuomo dal 2014, quando ha invaso la Crimea, e poi in modo ancora più consistente dal 2022. Il ministro degli Esteri ucraino ha spiegato che la scelta di stracciare la Convenzione è stata politicamente difficile, ma necessaria. Perché si era creata una situazione diseguale e ingiusta, che limitava il diritto all’autodifesa dell’Ucraina.

Sembra un ossimoro pensare che in guerra ci siano delle cose meno accettabili di altre – perchè  stiamo comunque parlando di morte e distruzione – però è così. La comunità internazionale ha comunque voluto tracciare delle linee rosse, per tutelare quanto più possibile i civili e le vittime innocenti che ogni guerra porta con sé. E quindi, appunto, ha deciso che alcune armi non si possono usare. È il caso delle armi chimiche o delle bombe a grappolo, ad esempio. Ed è anche il caso delle mine anti uomo.

Parliamo di ordigni esplosivi anche molto piccoli, che riescono ad essere nascosti molto bene e che scattano quando vengono calpestati o anche solo sfiorati. Possono uccidere, ferire, mutilare. E tutte queste cose le fanno in modo indiscriminato. Non c’è modo di sapere se chi sta azionando inavvertitamente una mina antiuomo sia un soldato, durante un combattimento, oppure un civile, magari un bambino che sta giocando nel posto sbagliato.

Sono armi che rimangono potenzialmente letali per anni, ben oltre la fine del conflitto per cui erano state installate.Ora diversi Paesi stanno abbandonando la Convenzione sulle mine antiuomo tutto questo fa riflettere, non solo sulla direzione verso cui stiamo andando, ma anche sull’efficacia di questi trattati internazionali. Perchè alla fine, invece che sanzionare chi non si adegua e costringerlo a conformarsi, semplicemente si accetta che i Paesi possano fare marcia indietro. E sdoganare armi ancora più letali.

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