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L’ONU chiede un’inchiesta internazionale sulle fosse comuni a Gaza: “Siamo inorriditi”

L’Ufficio dell’Alto Commissario dell’ONU per i diritti umani ha chiesto che venga condotta un’inchiesta internazionale con “indagini indipendenti, efficaci e trasparenti” in un clima altrimenti di “prevalente di impunità”. Anche Amnesty attacca Israele: “Si fa beffe del diritto internazionale”.
A cura di Davide Falcioni
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L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani si è detto "inorridito" dalla distruzione degli ospedali Nasser e al-Shifa di Gaza e dalle notizie di "fosse comuni" trovate nei siti teatro dei raid israeliani: per questa ragione l'agenzia dell'ONU ha chiesto che venga condotta un'inchiesta internazionale con "indagini indipendenti, efficaci e trasparenti" in un clima altrimenti di "prevalente di impunità". L'indagine, dunque, "dovrebbe includere investigatori internazionali", ha detto l'Alto commissario Volker Türk, rilanciando la richiesta di un cessate il fuoco immediato con la liberazione degli ostaggi  trattenuti nella Striscia di Gaza.

L'agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato sabato scorso che i corpi di 50 palestinesi sono stati recuperati da una fossa comune presso l'ospedale Nasser a Khan Yunis, dopo i raid israeliani nella zona. Successivi aggiornamenti diffusi dalla stessa agenzia hanno portato a 340 il numero dei corpi recuperati,  a due settimane dal ritiro delle forze israeliane dall'area che dal canto loro, come di consueto, hanno respinto tutte le accuse dicendosi estranee ai fatti. "Durante l'operazione nella zona dell'ospedale Nasser, nel tentativo di localizzare ostaggi e dispersi, dei corpi sepolti dai palestinesi sono stati esaminati con prudenza e unicamente nei luoghi dove le informazioni di intelligence riferivano della possibile presenza di ostaggi", ha spiegato l'esercito dello stato ebraico assicurando di "aver preservato la dignità dei defunti".

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UNICEF: "A Gaza l'87% delle scuole danneggiato o distrutto"

Intanto anche un'altra agenzia dell'ONU, l'UNICEF, certifica che le azioni militari di Israele non sono state affatto finalizzate alla sola ricerca e liberazione degli ostaggi: "Oltre l'87% di tutti gli edifici scolastici della Striscia di Gaza", infatti, "sono stati danneggiati o distrutti, secondo le stime del Cluster Istruzione, di cui fa parte l’UNICEF. Tutte le scuole sono state chiuse per 625mila studenti per sei mesi. Tutte le università di Gaza sono state distrutte", ha sottolineato il Portavoce dell’Unicef Italia Andrea Iacomini.

Amnesty: "Israele si fa beffe del diritto internazionale"

Durissimo anche il commento di Amnesty International, secondo cui "Israele si è fatto beffe del diritto internazionale a Gaza, da dove continuano ad arrivare prove di crimini di guerra. Dopo gli orrendi attacchi di Hamas e di altri gruppi armati del 7 ottobre, le autorità israeliane hanno avviato incessanti attacchi aerei contro aree civili spesso spazzando via famiglie intere, causando il trasferimento forzato di 1,9 milioni di palestinesi e limitando, nonostante l'avanzare della carestia nella Striscia di Gaza, l'accesso agli aiuti umanitari, disperatamente necessari".

"La sconcertante mancanza d'azione della comunità internazionale nel proteggere dalle uccisioni migliaia di civili della Striscia di Gaza, tra i quali una percentuale di minorenni orribilmente alta, ha reso chiaro che proprio le istituzioni create per proteggere i civili e far rispettare i diritti umani non servono più allo scopo. Nel 2023 abbiamo avuto la conferma che molti potenti Stati stanno abbandonando i valori costitutivi di umanità e universalità al centro della Dichiarazione universale dei diritti umani", ha commentato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International.

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