Israele, raid in Siria. Netanyahu: “Chi usa il fuoco contro di noi si brucerà”

L'aviazione militare israeliana ha bombardato alcune postazioni dell'artiglieria siriana. A renderlo noto è stato Peter Lerner, portavoce militare dell'IDF: "E' stato inviato un chiaro messaggio, c'è un prezzo per gli attacchi che vengono dal territorio siriano". Poco prima dei raid, le sirene d'allarme erano risuonate nuovamente nella parte israeliana del Golan. Il funzionario ha aggiunto che il bombardamento "è avvenuto in una zona sotto controllo di Bashar Assad, contro obiettivi del suo regime, ed è un chiaro messaggio che non tollereremo alcun attacco contro il territorio israeliano, che reagiremo con potenza e determinazione". Il ministero della difesa israeliano ha spiegato che l'aviazione ha colpito le postazioni della Brigata 90 dell'esercito siriano, che "è collegata agli Hezbollah".
Il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva preannunciato una dura risposta militare dopo che alcuni razzi erano stati sparati sul lato israeliano del Golan. I missili – da 107 millimetri – provenivano da aree controllate dai militari siriani. "Chi usa il fuoco contro di noi si brucerà", aveva minacciato il premier da Tel Aviv, prima di elevare il livello di allerta lungo tutto il confine settentrionale di Israele attivando le batteria di Iron Dome, il sistema che intercetta ed elimina i razzi in arrivo e che è stato utilizzato con successo anche la scorsa estate in occasione dell'Operazione Bordo Protettivo nella Striscia di Gaza.