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Irruzione in chiesa e spari sui fedeli durante la messa: strage di cattolici in Burkina Faso, 15 morti

Uomini armati hanno fatto irruzione in un edificio di culto di Essakane, al confine col Niger, proprio mentre era in corso la messa domenicale, aprendo il fuoco sulla folla di presenti. L’attacco ha causato almeno 15 morti ma altre persone sono rimaste ferite e sono state trasportate in ospedale.
A cura di Antonio Palma
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Un attacco terroristico in una chiesa cattolica ha fatto strage tra i fedeli domenica in Burkina Faso. Uomini armati hanno fatto irruzione in un edificio di culto di Essakane, al confine col Niger, proprio mentre era in corso la messa domenicale, aprendo il fuoco sulla folla di presenti. L’attacco ha causato almeno 15 morti ma altre persone sono rimaste ferite e sono state trasportate in ospedale.

Secondo quanto comunicato dalle autorità religiose cattoliche locali, dodici partecipanti alla messa sono morti sul colpo mentre altri tre sono morti successivamente dopo essere stati soccorsi e trasportati in ospedale con ferite da arma da fuoco. “In questa dolorosa circostanza, vi invitiamo a pregare per il riposo eterno di quanti sono morti nella fede, per la guarigione dei feriti e per la consolazione dei cuori addolorati. Preghiamo anche per la conversione di coloro che continuano a seminare morte e desolazione nel nostro Paese” ha dichiarato il vescovo della diocesi di Dori monsignor Laurent Bifuré Dabire, in una dichiarazione scritta rilasciata dal vicario generale della diocesi cattolica.

Al momento non vi è stata alcuna rivendicazione dell’attacco ma la zona dove è avvenuto l’attentato, nel nord est del Paese africano, è una regione dove gruppi armati hanno compiuto diversi attacchi, alcuni dei quali hanno preso di mira chiese cristiane mentre altri hanno visto il rapimento di esponenti del clero.

Circa la metà del Burkina Faso è fuori dal controllo del governo dopo due colpi di stato nel 2022. Gruppi armati devastano il paese da anni con migliaia di persone uccise e altrettante costrette a lasciare la propria terra. Le zone più a rischio sono proprio quelle di confine, in particolare con il Mali e il Niger, dove sono sempre più frequenti razzie di bande provenienti dai paesi vicini.

Proprio nel giorno dell'attentato in Burkina Faso, Papa Francesco, durante l’Angelus, aveva espresso preoccupazione per gli episodi di violenza che toccano le comunità cattoliche africane, come “i sempre più frequenti rapimenti che si verificano in Nigeria”, facendo presente la sua speranza che “ci si impegni affinché il dilagare di questi episodi sia arginato il più possibile”.

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