Iraq, l’Isis ammette: “Ucciso il vice di al-Baghdadi”

Fadhil Ahmad al-Hayali, numero due dello Stato Islamico, è morto in seguito a un raid aereo organizzato dalla Coalizione Internazionale guidata dagli Stati Uniti. A renderlo noto è stato il portavoce dell'Isis, spigando che il decesso è avvenuto ad agosto. La dichiarazione è stata rilasciata in una registrazione audio pubblicata oggi sui giornali online islamisti. "L'unica cosa di cui si vantano gli americani sono le conquiste di alcuni quartieri oppure l'uccisione di qualche nostro fratello come quella del fratello Abu Mùtaz al-Qureishi annunciata come una grande vittoria". Mohamed al-Adnani, uno dei responsabili della comunicazione dell'Isis, aggiunge: "Non voglio piangere uno il cui unico desiderio era quello di morire in nome di Dio. Ha addestrato altri uomini e con l'aiuto di Dio farà male all'America".
La morte di Fadhil Ahmad al-Hayali, luogotenente di Abu Bakr al-Baghdadi, era stata annunciata dagli Stati Uniti il 21 agosto scorso. Il miliziano era caduto in seguito a un bombardamento di due giorni prima nei pressi di Mosul mentre si trovava a bordo di una vettura con un altro alto esponente dell'organizzazione jihadista, Abu Abdullah. Il leader jihadista era noto anche con il nome di Abu Mutazz: nato a Tal Afar, città del nord dell'Iraq situata lungo la linea di terra che collega il Paese alla Siria. Ex alto ufficiale dell'esercito iracheno, si era unito agli insorti dopo l'intervento Usa in Iraq nel 2003. Secondo la tv al-Arabiya, avrebbe anche trascorso un lungo periodo di detenzione nel penitenziario di Camp Bucca prima di unirsi allo Stato islamico.
L'ascesa del miliziano ai massimi livelli di comando dell'Isis era stata piuttosto rapida e dovuta prevalentemente alle sue competenze militari, che gli avevano permesso di diventare capo delle operazioni in Iraq.