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Il tremendo sorteggio dei kamikaze, chi vince esulta: si può far esplodere. Il video choc

Le immagini pubblicate da un’associazione israeliana: l’aspirante terrorista suicida vince la “pesca” con i suoi compagni, sale sull’auto bomba e si fa esplodere.
A cura di Luisa Cornegliani
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Oltre 600mila visualizzazioni. E oltre 2mila like. Nel video si vedono quattro giovani aspiranti kamikaze che si contendono un'autobomba da far esplodere: una ce n'è, ma tutti vorrebbero portare a termine la missione di morte. Alla fine c'è una sorta di estrazione a sorte e il futuro kamikaze, quello che pesca il bastoncino corto, esplode di gioia e di felicità, tra gli abbracci dei compagni che hanno avuto salva la vita. Pare felice di morire, incurante delle vittime che farà. Sul suo volto, almeno a chi guarda questo breve e inquietante filmato, non pare esserci alcun rimpianto, il minimo ripensamento. Anzi.

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A diffondere questo video è stata Shurat HaDin- Israel Law Center, un'organizzazione israeliana no profit nata nel 2003 che ha idee diametralmente opposte a quelle del nuovo presidente degli Stati Uniti. La difesa e la salvaguardia dei diritti del popolo ebraico, nemico storico e giurato dell'Islam estremo, è ovviamente uno degli obiettivi principali, ma Shurat HaDin si ripropone soprattutto di combatte il terrorismo, usando la legge, il diritto.

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Al suo servizio lavorano avvocati volontari che in tutto il mondo cercano di fermare con strumenti legali il flusso di denaro che arriva al terrorismo. Non solo, si pongono l'obiettivo di risarcire le vittime degli attacchi terroristici e i loro famigliari e di portare alla bancarotta i gruppi terroristici e le società e le aziende che li coprono e li foraggiano. Un lavoro immane che, però, ha dato i suoi risultati. Shurat Hadin, che ha sede a Tel Aviv,  ha raccolto 200 milioni di dollari per risarcire le vittime dei terroristi e ha vinto cause in giro per il mondo contro i foraggiatori dei kamikaze islamici, riuscendo a fermare un flusso immane di denaro, quasi 2 bilioni di dollari, diretti proprio alle organizzazioni terroristiche.

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Tutto questo usando le norme, il diritto e senza alcun appoggio politico e sovvenzioni o aiuti di governi, ma in collaborazione con i servizi di intelligence di vari paesi (a cominciare ovviamente dal Mossad, i servizi segreti israeliani) che passano ai loro avvocati le informazioni "giuste" e necessarie per avviare le cause.

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