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Covid 19

“Il Covid ha ucciso mia moglie, così sono diventato volontario nella sperimentazione del vaccino”

La storia di Nigel Demaline, che ha deciso di partecipare come volontario alla sperimentazione del vaccino anti Covid Novavax, attualmente in fase 3, dopo la morte della moglie Pauline per Coronavirus lo scorso marzo. La donna aveva 56 anni e non aveva problemi di salute, se non una leggera asma, quando è stata infettata: “Ho sentito il bisogno di farlo, non volevo che anche altri provassero quello che stavo passando io”.
A cura di Ida Artiaco
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La moglie è morta a causa del Coronavirus, così lui ha deciso di diventare uno dei volontari della sperimentazione del vaccino proprio contro quell'infezione che è le è stata letale. È questa la storia di Nigel Demaline, che ha deciso di dare una mano concreta nella lotta alla pandemia partecipando alla sperimentazione dell'antidoto messo a punto da Novavax, attualmente in fase 3, di cui il Regno Unito ha già preordinato 60 milioni di dosi. Lo ha fatto, come racconta la BBC, dopo che Paulina, sua compagna da una vita (si erano conosciuti che lei aveva 15 anni e lui 16), è deceduta a 56 anni proprio dopo aver contratto Covid-19 lo scorso marzo. Era una donna in salute, soffriva solo di una leggera asma, ma, dopo essere risultata positiva al tampone, è finita in rianimazione al Bradford Royal Infirmary e dopo qualche giorno se ne è andata per sempre. Lavorava nell'amministrazione di una parrocchia a Skipton, nel North Yorkshire, dove viveva con la famiglia e dove è possibile che si sia infettata all'inizio dell'emergenza sanitaria.

Nigel ha raccontato che raramente uscivano, lui andava a fare la spesa la mattina presto, ma Pauline aveva continuato a lavorare. Poi ha cominciato a sentirsi stanca: "Tornava a casa esausta. Non aveva febbre ma solo un po' di difficoltà a respirare che credevamo fosse dovuta all'asma. Così non ha neppure voluto farsi visitare da un dottore, pensava che sarebbe passata come sempre". Ma le sue condizioni non miglioravano, così Nigel decise di accompagnarla in ospedale. Era il 25 marzo scorso: è stato l'inizio della fine. Arrivata in ospedale è stata sottoposta ad un primo test che ha dato esito negativo al Coronavirus, ma poi una radiografia al torace ha messo in allarme i medici: "Dopo 4 ore dal primo test, ci hanno detto che si trattava di un falso negativo e che aveva il Covid – ha continuato Nigel -. Poi la situazione è precipitata ed è morta 5 giorni dopo, il 30 marzo. Io sono rimasto in isolamento per due settimane ma non so se ho mai contratto la malattia".

Così, Nigel ha deciso di trasformare quel dolore diventando uno dei volontari per la sperimentazione del vaccino anti Covid dopo aver visto un appello sulla pagina Facebook del Bradford Royal Infirmary: "Non ci ho pensato su  due volte, ho sentito il bisogno di farlo – ha concluso parlando alla BBC -. Volevo fare qualcosa di concreto per aiutare quanti erano in difficoltà, non volevo che anche altri provassero quello che stavo passando io".

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