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Guerra in Ucraina

“I nostri figli mandati in Ucraina come carne da cannone”, il grido di dolore delle mamme russe

Il grido di dolore di alcune mamme russe di fronte alle drammatiche notizie della guerra in Ucraina e con migliaia di soldati di Mosca uccisi in combattimento.
A cura di Antonio Palma
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“Ci avete ingannati, state mandando i nostri figli in Ucraina come carne da cannone”, è il grido di dolore di alcune mamme russe di fronte alle drammatiche notizie della guerra in Ucraina e con migliaia di soldati di Mosca uccisi in combattimento. "Hanno mentito a tutti, hanno ingannato tutti… Perché li avete mandati lì?" ha urlato una donna di fronte al governatore russo della regione di Kemerovo, in Siberia, accusato di aver dispiegato un'unità di polizia antisommossa locale in Ucraina riferendo che si sarebbe trattato solo di esercitazioni. La scena, ripresa in un video pubblicato per la prima volta da Radio Free Europe, è diventata subito virale e ha confermato quanto accaduto in molte zone russe dove ai militari è stato riferito prima che si trattava di esercitazioni poi di una avanzata per liberare i popoli russi che li abbevero attesi a bracci aperte .

Soldati russi prigionieri

I soldati pensavano di andare a fare esercitazioni militari in Bielorussia, secondo la donna che ha urlato davanti al governatore: “Non conoscevano il loro obiettivo… Sono stati mandati come carne da cannone". La scena è avvenuta sabato presso la base di addestramento delle unità di polizia antisommossa, alcune delle quali uccise o catturate in Ucraina. Il governatore Sergei Tsivilyov, che ha continuato a sostenere la tesi dell’esercitazione, non sarebbe il responsabile diretto della decisione di schierare l'unità in prima linea che sarebbe stata presa dalle forze armate russe subordinate al presidente Vladimir Putin.

Proteste e arresti in russia

Nonostante i tentativi di Mosca di bloccare ogni protesta contro la Guerra in Ucraina con arresti e una serie di nuove leggi volte a soffocare l'opposizione pubblica alla guerra, sempre più parenti di soldati russi uccisi hanno espresso la loro opposizione alla guerra ribadendo che molti militari non sapevano nulla dell'attacco e della guerra. Il 27 febbraio l'Ucraina ha annunciato la creazione di un sito web invitando i russi a lasciare dei dati in modo da poterli confrontare con le liste dei prigionieri e dei morti. Il giorno dopo, le autorità russe hanno bloccato il sito e la raccolta delle domande con i nomi e le date di nascita dei soldati si è spostata su Telegram.

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