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Giappone, treno ritarda di un minuto e scatta l’inchiesta: macchinista punito perché era in bagno

Il macchinista ha chiesto al controllore di prendere il suo posto a causa di un mal di pancia ma il treno ad alta velocità Shinkansen viaggiava a circa 150 chilometri orari. Nessuno li avrebbe scoperti se il treno non avesse accumulato un minuto di ritardo. In un Paese famoso per la puntualità dei convogli, infatti, l’azienda ha subito avviato una inchiesta interna scoprendo l’accaduto.
A cura di Antonio Palma
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Il macchinista di un treno alta velocità è stato punito e dovrà affrontare misure disciplinari dopo aver abbandonato la cabina di guida per alcuni minuti per andare in bagno, affidando i comandi al controllore che lavorava con lui ma che non è abilitato a guidare il convoglio. Il caso in Giappone a bordo di un cosiddetto treno proiettile Shinkansen. A rendere la storia ancora più singolare il fatto che nessuno avrebbe scoperto la breve pausa fisiologica se se il treno non avesse accumulato un minuto di ritardo. In un Paese famoso per la puntualità dei convogli, infatti, l'azienda ha subito avviato una inchiesta interna per capire dove era stato accumulato il ritardo e ha scoperto così il passaggio dei comandi non autorizzato tra colleghi controllando le telecamere interne.

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L'incidente è avvenuto lo scorso fine settimana, domenica 16 maggio, mentre il treno alta velocità Shinkansen trasportava 160 passeggeri lungo la trafficata linea Tokaido, che collega Tokyo e Osaka. Secondo quanto riferito, il conducente, un uomo di 36 anni, era alle prese con un mal di pancia quando ha chiesto al collega di prendere il suo posto mentre andava in bagno. Secondo la ricostruzione dell'azienda, la Japan Railways Group, intorno alle 8:15 ora locale, mentre il treno viaggiava tra la stazione di Atami e la stazione di Mishima nella Prefettura di Shizuoka, l'uomo si è allontanato lasciano il controllore ai comandi. Una procedura molto pericolosa visto che il treno viaggiava a circa 150 chilometri orari. Di conseguenza, entrambi i dipendenti sono nei guai.

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Secondo la procedura l'uomo avrebbe dovuto fermarsi in stazione per andare in bagno e in caso di urgenza avvisare la centrale e fermarsi. Il macchinista si è giustificato affermando di non essere andato in bagno alla stazione precedente perché non voleva causare un ritardo e quando il bisogno è diventato impellente non ha avvertito la centrale per vergogna. La direzione dell'azienda si è scusata con gli utenti, assicurando che il dipendente pagherà le "conseguenze" delle sue azioni.

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