926 CONDIVISIONI
Conflitto Israelo-Palestinese

Gaza, il racconto tra i cadaveri dei medici dell’ospedale bombardato: “Qui le famiglie cercavano rifugio”

Gassan Abu Sitta, chirurgo di Medici Senza Frontiere, ha raccontato in conferenza stampa gli istanti che hanno seguito il bombardamento dell’ospedale di Gaza.
A cura di Davide Falcioni
926 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

All'indomani del bombardamento dell'ospedale Al Ahli di Gaza, i medici che si trovavano nella struttura sanitaria hanno convocato una conferenza stampa tra i corpi straziati delle vittime. Alcuni soccorritori tenevano in braccio dei bambini morti. "Mi chiamo Gassan Abu Sitta – ha detto uno di loro – sono un chirurgo plastico ricostruttivo, sono un volontario britannico-palestinese di Medici Senza Frontiere. Questa mattina, su richiesta dell'amministrazione sanitaria, mi sono trasferito dall'ospedale Al-Shifa all'ospedale Al Ahli per operare alcuni feriti, poiché il numero dei feriti aveva superato il numero dei letti in ospedale".

Il medico ha quindi proseguito il racconto: "Avevamo operato tutto il giorno e avevamo deciso che, per continuare ad operare questi pazienti sarei rimasto a dormire in ospedale. La sera, dopo aver terminato uno degli interventi chirurgici, abbiamo sentito il sibilo di un missile seguito da un'enorme esplosione. Parte del soffitto della sala operatoria è crollato. Sono uscito e mi sono diretto verso il pronto soccorso e ho visto i corpi di due bambini, immobili, feriti, erano entrambi morti. C'erano molte persone che avevano perso gli arti. Mi sono preso cura di un uomo che aveva una gamba amputata all'altezza della coscia. Abbiamo cercato di rianimare dei pazienti. Quando è arrivata l'ambulanza ho aiutato uno dei feriti che avevano una scheggia nel collo a salire. Mentre camminavo c'erano parti del corpo ovunque e c'erano corpi ammucchiati nel cortile dell'ospedale. Poi sono salito sull'ambulanza e ho accompagnato il paziente all'ospedale Al-Shifa. Questa mattina, quando sono entrato in ospedale, avevo notato quanto fosse pieno il cortile con le famiglie che avevano cercato rifugio all'interno, pensando che sarebbe stato un rifugio sicuro. Sono proprio queste stesse famiglie che ora sono morte o gravemente ferite a causa di questo attacco".

926 CONDIVISIONI
810 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views