Gaza, Hamas ha consegnato ai mediatori una risposta positiva al piano per una tregua di 60 giorni

Hamas ha fatto sapere di aver consegnato ai mediatori una "risposta positiva" sulla proposta di cessate il fuoco di 60 giorni a Gaza e di essere pronto a impegnarsi "immediatamente e seriamente" in negoziati sul meccanismo di attuazione della tregua.
La dichiarazione segna un potenziale punto di svolta nel lungo e sanguinoso conflitto in corso: la nuova bozza di accordo prevede una sospensione delle ostilità e il rilascio graduale degli ostaggi. Secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Haaretz, che afferma di aver visionato il documento, il piano – elaborato dal Qatar sulla base della proposta dell'inviato americano Steve Witkoff – contempla il rilascio iniziale di otto ostaggi vivi nel primo giorno di cessate il fuoco, seguito da altri due al cinquantesimo giorno.

Il documento prevede anche una consegna scaglionata dei corpi degli ostaggi deceduti: cinque salme il settimo giorno del cessate il fuoco, altre cinque al trentesimo giorno, e le ultime otto al sessantesimo. A sottolineare l'importanza politica dell'intesa, sarebbe previsto che l’annuncio ufficiale del raggiungimento dell’accordo venga fatto dal presidente americano Donald Trump. "Gli Stati Uniti e il presidente Trump si impegnano a lavorare per garantire che i negoziati in buona fede continuino fino al raggiungimento di un accordo definitivo", recita il testo della bozza. "Il presidente è serio riguardo all'impegno delle parti nei confronti dell'accordo di cessate il fuoco e insiste affinché i negoziati durante il cessate il fuoco temporaneo si concludano con successo".
Fonti vicine a Hamas, riportate dal portale israeliano Ynet, riferiscono inoltre che il movimento palestinese ha chiesto alcune modifiche all'accordo. Tra queste: una ristrutturazione del meccanismo per la distribuzione degli aiuti umanitari – sulla base degli accordi della precedente tregua -, il ritiro della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) dalla gestione degli aiuti, il ripiegamento delle forze dell’IDF dalle posizioni concordate nel cessate il fuoco precedente, e un impegno formale a non riprendere le ostilità alla scadenza della tregua di 60 giorni.