Nel caso te lo fossi perso, il Podcast

Gaza brucia: anche per l’Onu Israele è responsabile di genocidio – il nuovo episodio di “Nel Caso Te Lo Fossi Perso”

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A cura di Giulia Casula
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Questa notte Israele è entrato a Gaza City e ha lanciato un pesantissimo attacco terrestre. Carri armati, droni, aerei di guerra hanno colpito il cuore di Gaza devastando ciò che resta della Striscia. Esattamente nel giorno in cui una commissione indipendente delle Nazioni Unite, ha detto per la prima volta e a chiare lettere che Israele sta commettendo un genocidio.

L'inchiesta condotta dalla Commissione istituita dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu attribuisce al governo di Netanyahu quattro dei cinque atti di genocidio definiti dalla Convenzione del 1948. Ovvero: uccisioni di massa, gravi danni fisici o mentali, l'imposizione di condizioni di vita mirate a distruggere i palestinesi e misure per impedire le nascite. Il rapporto cita una serie di episodi in cui l'Idf si è macchiato di crimini terribili – omicidi, torture, stupri – all'interno della Striscia. Il governo israeliano ha respinto le accuse, parlando di un rapporto "distorto, falso e a servizio della propaganda di Hamas".

Queste accuse, fortissime, arrivano proprio nel giorno dell'assalto finale di Israele a Gaza. Migliaia di palestinesi si sono messi in fuga ma tantissimi sono rimasti intrappolati nella città. Il governo israeliano ha fatto sapere che "non tornerà indietro finché la missione non sarà completata", giustificando l'operazione con la necessità di eliminare le infrastrutture di Hamas e liberare gli ostaggi. Ma anche le famiglie dei prigionieri israeliani hanno chiesto a Tel Aviv di fermarsi perché rischia di mettere in pericolo la vita dei loro cari, che Hamas starebbe usando come scudi umani.

In Italia le opposizioni hanno lanciato l’ennesimo appello a Giorgia Meloni affinché intraprenda misure concrete che vadano oltre le frasi di condanna. Come ad esempio, l'interruzione dei rapporti di collaborazione economica e militare con Israele, l'imposizione di sanzioni e il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto di aver ribadito sin da subito la sua contrarietà all’offensiva e che l’Italia valuterà le proposte di Ursula von der Leyen sulle sanzioni contro Israele. La domanda che si fanno in molti però è una: cosa aspetta ancora il governo italiano? Finora Netanyahu ha agito nell'impunità. È evidente ormai, che le parole non bastano più. Perché oggi Gaza brucia ancora, davanti agli occhi di tutti.

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