
DIRECT è il Podcast in cui cerchiamo di analizzare le cose che accadono, assieme, partendo dalle domande che mi arrivano. È dedicato agli abbonati di Fanpage (ci si abbona qui). ma abbiamo reso alcuni episodi disponibili per tutti su Spotify a questo link.
Partiamo come sempre, dalle domande. Oggi dalla domanda del nostro abbonato Giacomo:
Francia, Germania ed Inghilterra, considerata l’affidabilità degli USA, si accordano per una risposta militare comune. E l’Italia? Ci affidiamo a Trump?
Questa è la classica storia che a fatica finisce sulle prime pagine dei giornali, ma che potrebbe facilmente finire nei libri di Storia. Perché davanti ai nostri occhi, stanno succedendo almeno due cose degne di nota: la prima è la fine di un’alleanza storica, così come la conoscevamo almeno dalla fine della seconda guerra mondiale, tra Stati Uniti e Paesi europei. Il cosiddetto Occidente, per farla facile. La seconda è la costruzione di una nuova triplice alleanza militare tra le tre grandi potenze del continente europeo – Germania, Francia e Regno Unito – che punta a essere, se non alternativa, almeno indipendente dall’alleanza atlantica con gli Stati Uniti d’America.
Partiamo dall’inizio.
Più precisamente dalla famosa chat del Pentagono con i piani di guerra in Yemen, condivisa per errore con il direttore dell’Atlantic.
È il 25 marzo del 2025. E in uno scambio contenuto in quella chat, il vicepresidente Usa JD Vance e il segretario alla difesa Peter Hegseth.
Leggiamola insieme, quella chat.
Si parla di attaccare gli Houti per evitare che mettano a rischio il passaggio di navi porta container dal Canale di Suez Vance, evidentemente scettico riguardo a questo possibile attacco, osserva che da Suez passa il 40% del commercio europeo, e solo Il 3% del commercio statunitense. Perché allora prendersi la briga di intervenire? La risposta di Hegseth è eloquente: "Condivido pienamente il tuo odio per i parassiti europei. È patetico. Ma siamo gli unici sul pianeta che possono farlo”.
“Odio salvare di nuovo l’Europa” gli risponde Vance, rincarando ulteriormente la dose. Non bastasse, il giorno seguente la pubblicazione di questa chat, arriva il presidente Donald Trump: "Sono d'accordo con lui, con Vance. Gli europei sono dei parassiti, lo sono stati per anni",
Il messaggio, dall’altra parte dell’oceano atlantico, arriva forte e chiaro: gli Stati Uniti d’America non vogliono più difendere l’Europa. Non vogliono più difendere il suo confine orientale, minacciato dalla Russia. E non vogliono più difendere la porta d’ingresso del Mediterraneo, il canale di Suez, minacciato dagli Houti.
Certo, direte voi: Trump è uno che cambia mille volte idea. All’Aja, pochi giorni fa, in occasione del vertice Nato, ha firmato un documento che impegna gli Usa a intervenire a fianco dei suoi alleati, in caso di attacco all’Europa. E adesso, mentre scriviamo, sta inviando i missili Patriot all’Ucraina che fino a qualche settimana fa sembrava volesse abbandonare al suo destino.
Al netto dei chiari di Luna del presidente americano, tuttavia, la strada sembra segnata. E va nella direzione della progressiva autosufficienza europea nel difendere se stessa.
Però, occhio: non stiamo parlando di esercito europeo.
Perché no, non è quella la direzione che stiamo prendendo.
La realtà – seconda cosa che finirà sui libri di Storia – è che sotto ai nostri occhi sta nascendo una nuova e per molti versi inedita alleanza politica e militare: quella tra Regno Unito, Francia e Germania.
Riprendiamo il filo di quel che è successo negli ultimi giorni.
Il 12 luglio, nella base militare inglese di Northwood, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier britannico Kier Starmer hanno firmato un patto bilaterale per coordinare le forze nucleari in difesa dell’intero continente, aprendo la strada a una reazione congiunta in caso di “minacce estreme” rivolte all’Europa. Per la cronaca parliamo di quasi seicento bombe atomiche, le uniche “non americane” presenti sul suolo europeo. Che non saranno condivise, ma il cui utilizzo – nella sciagurata ipotesi dovesse essere previsto – sarà coordinato tra i due Paesi. Passano due giorni, è il 14 luglio, e Macron, in un infuocato discorso in occasione dell’anniversario della presa della Bastiglia, annuncia che raddoppierà le spese per la difesa, perché il momento è cruciale e perché dalle scelte che prenderemo oggi dipenderà la pace del nostro continente negli anni a venire. E mentre Macron parla, a Londra si incontrano Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz. Che annunciano un analogo patto di cooperazione militare: se una delle due sarà attaccata, l’altra la difenderà. Si tratta di una mossa più simbolica che altro, che tuttavia molti osservatori hanno visto come la costruzione dell’ultimo lato della nuova triplice alleanza tra Regno Unito, Francia e Germania.
Al netto delle analisi militari, gli effetti geopolitici di questa alleanza sono enormi.
Il primo, evidente, è la volontà ferma di questi tre Paesi di rendersi indipendenti dagli Stati Uniti d’America.
Il secondo, un po’ meno evidente, è quello di diventare una sorta di nucleo alternativo all’Unione Europea.
Occhio ai dettagli: i due Paesi considerati “motore dell’Unione” che si alleano con chi dall’Unione se n’è uscito sbattendo la porta, senza passare da Bruxelles, non è una mossa da nulla. Soprattutto perché in quest’alleanza trilaterale non ci sono altri Paesi dell’Unione Europea. E, in particolare, non c’è l’Italia.
