Francia, al via processo contro l’anestesista accusato di aver avvelenato e ucciso 12 pazienti

Si è aperto oggi davanti alla Corte d'Assise del Doubs a Besançon, in Francia, il processo che vede imputato Frédéric Péchier, anestesista-rianimatore di 53 anni accusato di aver avvelenato deliberatamente 30 pazienti durante interventi chirurgici, causando 12 decessi. Il verdetto è atteso per il 19 dicembre.
Il medico deve rispondere di avvelenamenti perpetrati tra il 2008 e il 2017 presso due cliniche private di Besançon. Le vittime, di età compresa tra i 4 e gli 89 anni, erano nella quasi totalità pazienti di altri colleghi anestesisti. Secondo l'accusa, Péchier avrebbe agito per "danneggiare colleghi con cui era in conflitto" e successivamente dimostrare le proprie capacità di rianimatore, come aveva osservato il procuratore della Repubblica Etienne Manteaux.
Il caso presenta dimensioni eccezionali: oltre 150 parti civili, rappresentate da una cinquantina di avvocati, si sono costituite contro l'imputato che rischia l'ergastolo. L'accusa sostiene di disporre di "prove schiaccianti", identificando Péchier come denominatore comune in tutti gli episodi di avvelenamento contestati.
La difesa: "Mancano le prove"
Fin dall'inizio delle indagini Péchier ha proclamato la sua innocenza. "Non è in alcun modo coinvolto in alcun avvelenamento", ha dichiarato il suo legale Randall Schwerdorffer, che contesta l'impianto accusatorio. "Questa è stata la sua posizione costante fin dall'inizio di questo caso, fin dall'inizio del fermo di polizia", ha spiegato il legale. "Per otto anni, ha sempre mantenuto la stessa posizione, non è mai cambiata: non è in alcun modo coinvolto in alcun avvelenamento avvenuto presso la clinica, né al policlinico Franche-Comté né alla clinica di Saint-Vincent".
La strategia difensiva si incentra sulla presunta insufficienza del quadro probatorio. "L'inchiesta deve dimostrare che Frédéric Péchier è stato l'autore di questi avvelenamenti. L'inchiesta lo dimostra? Abbiamo sempre sostenuto che non è così", ha affermato Schwerdorffer, ricordando i precedenti ricorsi presentati davanti ai giudici.
L'imputato pronto a parlare
Contrariamente a quanto spesso accade in processi di questa portata, Péchier non intende avvalersi della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato lo descrive come "combattivo" e determinato a fornire la propria versione dei fatti. L'imputato viene descritto come "un uomo che è stato distrutto da questa indagine, a cui è stato portato via tutto: la sua vita personale, la sua vita professionale, la sua vita privata, la sua vita finanziaria, la sua vita sociale".
Il processo, destinato a far discutere per i prossimi mesi, dovrà fare luce su una delle più gravi accuse mai mosse contro un medico in Francia, in un caso che ha scosso profondamente la comunità sanitaria e l'opinione pubblica.