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Estelle: rimpatriato Marco Ramazzotti, accuse ai militari israeliani

Il nostro connazionale a bordo della nave diretta a Gaza è stato espulso. Dopo l’arrembaggio gli attivisti accusano i militari israeliani di violazione del diritto internazionale e di aver usato pistole taser contro i civili a bordo.
A cura di Antonio Palma
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Estelle: rimpatriato Marco Ramazzotti, accuse ai militari

Dopo l'arrembaggio di ieri dei militari israeliani alla nave pacifista "Estelle" della Freedom Flotilla diretta a Gaza, continuano le polemiche e le accuse nei confronti delle autorità israeliane. Tra i trenta attivisti a bordo della Estelle il primo a far ritorno in patria è stato il nostro connazionale Marco Ramazzotti Stockel espulso da Israele e subito imbarcato su un aereo anche grazie all'intervento dell'ambasciata e della Farnesina. Secondo il suo racconto a Rainews l'intervento dei militari, pur senza spargimento di sangue e uso di armi da guerra, si è rivelato tutt'altro che pacifico come invece sostengono le autorità di Tel Aviv. I soldati avrebbero usato violenza contro i tre attivisti israeliani a bordo utilizzando più volte la pistola taser con scariche elettriche. "È stata un'esperienza abbastanza sgradevole" ha confessato Marco e anche se non ci sono stati morti, rimane una grande operazione militare con cinque navi da guerra contro un veliero di 30 attivisti".

L'immediato rimpatrio per l'intervento della Farnesina – Sempre secondo il racconto del nostro connazionale a bordo, dopo l'arrembaggio dei militari la Estelle è stata trainata nel porto di Ashdod dove gli attivisti, tutti in stato di arresto, sono stati portati in un centro di detenzione e interrogatorio, probabilmente presso la base dell'Unità Oz ad Holon. I racconti di Ramazzotti sono stati confermati anche da Yonatan Shapira uno dei tre attivisti israeliani a bordo del veliero finlandese che dopo essere stato interrogato ha potuto parlare con la madre al telefono. Dopo ore in cui non si è più saputo più niente della sorte degli attivisti infatti sono iniziate le procedure di espulsione di tutti gli stranieri a bordo. Ramazzotti ha ringraziato l'ambasciata italiana, ma ha precisato di non notare "un cambio di passo della diplomazia italiana perché la Farnesina ha aiutato un italiano in difficoltà, ma la linea politica è quella di appoggiare Israele".

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