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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Due membri della Croce Rossa uccisi nella Striscia di Gaza: “Siamo sconvolti”

Due membri del personale della Croce rossa sono stati uccisi ieri da un attacco alla loro abitazione a Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza. Il Comitato internazionale della Croce rossa: “Siamo sconvolti per la morte di due cari colleghi, Ibrahim Eid e Ahmad Abu Hilal”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Due membri del personale della Croce rossa sono stati uccisi ieri, 24 maggio, da un attacco alla loro abitazione a Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza, dove hanno perso la vita anche i 9 figli della pediatra Alaa Najjar. Lo ha reso noto oggi su X il Comitato internazionale della Croce rossa. "Siamo profondamente addolorati per la morte di due nostri cari colleghi, Ibrahim Eid e Ahmad Abu Hilal, uccisi in un attacco alla loro abitazione a Khan Younis il 24 maggio 2025. Ibrahim lavorava come Weapon Contamination Officer per l'Icrc e Ahmad come guardia di sicurezza presso l'ospedale da campo della Croce Rossa a Rafah", ha fatto sapere l'organizzazione nel messaggio pubblicato questa sera.

"La loro uccisione mette in luce l'intollerabile numero di vittime civili a Gaza", prosegue il Comitato internazionale della Croce rossa, ribadendo "il suo appello urgente per un cessate il fuoco e per il rispetto e la protezione dei civili, compreso il personale medico, umanitario e della protezione civile".

I piani dell'Idf: il 75% della Striscia conquistato in due mesi

Nella Striscia continuano i raid e i bombardamenti, un'escalation che starebbe preoccupando anche gli Stati Uniti, che avrebbero chiesto a Israele di rinviare l'occupazione su vasta scala a Gaza per favorire i negoziati sul rilascio degli ostaggi. In serata è anche arrivata a Gerusalemme la segretaria alla sicurezza nazionale Usa Kristi Noem, con l'obiettivo di incontrare il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro degli Esteri Gideon Saar, secondo quanto ha fatto sapere il Jerusalem Post.

I funzionari israeliani hanno però chiarito che, una volta iniziata l'operazione terrestre su vasta scala, Israele non si ritirerà dalle aree in cui è entrata, nemmeno nell'ambito di un potenziale accordo. Secondo il Times of Israel, l'esercito israeliano (Idf) punta a conquistare il 75% della Striscia in due mesi. Secondo i piani, che sarebbero stati visionati dal giornale, con la grande offensiva terrestre i palestinesi saranno costretti a rifugiarsi in 3 piccole zone di Gaza: una nuova ‘zona sicura' nell'area di Mawasi, sulla costa meridionale della Striscia, dove Israele aveva precedentemente dichiarato una ‘zona umanitaria'; una striscia di terra nel centro di Gaza, a Deir al-Balah e Nuseirat, dove l'Idf non ha operato con forze di terra; e il centro di Gaza City, dove molti palestinesi erano tornati durante il cessate il fuoco all'inizio di quest'anno. Secondo le stime attuali dell'Idf, circa 700mila palestinesi risiedono nella zona di Mawasi, 300mila-350mila nel centro di Gaza e circa un milione nella città di Gaza. Questo – scrive il Times of Israel – significa che i 2 milioni di abitanti di Gaza saranno spinti in un'area pari solo al 25% della Striscia quando l'Idf lancerà la sua operazione di terra su vasta scala. Attualmente l'esercito controllerebbe circa il 40% del territorio della Striscia.

I primi aiuti umanitari italiani sono entrati nella Striscia

Intanto sono entrati oggi nella Striscia di Gaza i primi 9 dei 15 camion finanziati dal governo italiano attraverso il progetto "Food for Gaza" e donati al Pam (Programma alimentare mondiale -Wfp) dell'Onu. Grazie alla collaborazione con il Pam, i 9 camion sono arrivati adesso sul lato palestinese del valico israeliano di Kerem Shalom, percorso che dovrebbero seguire i restanti 6 nelle prossime ore, ha spiegato la Farnesina. Fino ad ora il governo italiano ha mobilitato 35 milioni di euro e più di 100 tonnellate di alimenti e forniture mediche a favore della popolazione di Gaza.

I camion sono stati modificati per poter fungere da "muletti" all'interno della Striscia e distribuire farina e altri aiuti alimentari nei vari punti di distribuzione gestiti o riconosciuti dal Pam. In queste ore la situazione nella Striscia è molto delicata, si sono registrati molti assalti della popolazione sia ai veicoli in movimento che ai panifici e ai centri di distribuzione. Un bambino di cinque anni è morto a causa della grave malnutrizione di cui soffre in questo momento la popolazione. Secondo fonti mediche locali, il decesso del piccolo è direttamente legato al blocco degli aiuti imposto da Israele. La notizia è stata confermata anche da Hala Abou-Hassira, ambasciatrice dello Stato di Palestina in Francia.

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